di Gabriele Bonafede
Il quadro riepilogativo della situazione coronavirus in Sicilia peggiora rispetto a ieri in termini di crescita dei contagi e decessi. Peggiora sensibilmente anche rispetto quasi tutte a le altre regioni italiane in termini di espansione giornaliera dell’epidemia, sia pure con numeri ancora contenuti.
In Sicilia oggi si registrano 125 casi in più nei contagi totali confermati. Tra i dati più preoccupanti, c’è la crescita dei decessi che arrivano a 20 dai 13 di ieri e gli 8 di due giorni fa. In pratica, più che raddoppiati in sole 48 ore.
Ancor più preoccupante è il brutto segnale della crescita a livello regionale. Oggi la Sicilia diventa la regione con il più alto tasso di crescita giornaliera (17,34%), seguita dalla Sardegna (17,27%) e altre tre regioni (Lazio, Umbria e Puglia) tutte oltre il 10% di incremento. Primato poco invidiabile e che tutti in Sicilia avremmo voluto evitare.
Si tratta di un segnale fin troppo chiaro degli effetti deleteri provocati dall’evitabile esodo di contagiati verso il Mezzogiorno e le Isole avvenuto nei giorni scorsi. In questo link la mappatura pubblicata dal Sole 24 Ore, con i dati regionali e provinciali.
Coronavirus in Sicilia, i dati ufficiali del 24 marzo
Così recita il comunicato della Regione Siciliana di stamattina: “Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (martedì 24 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i tamponi validati dai laboratori regionali di riferimento sono 7.170. Di questi sono risultati positivi 846 (125 + di ieri), mentre, attualmente, sono ancora contagiate 799 persone (+118 rispetto a ieri). Va precisato che la metà dei nuovi casi positivi sono a Villafrati, nel Palermitano, il resto della Regione cresce in modo più contenuto.
Sono ricoverati 337 pazienti (45 a Palermo, 123 a Catania, 70 a Messina, 1 ad Agrigento, 18 a Caltanissetta, 29 a Enna, 11 a Ragusa, 24 a Siracusa e 16 a Trapani) di cui 67 in terapia intensiva, mentre 462 sono in isolamento domiciliare, 27 guariti (11 a Palermo, 6 a Catania, 5 a Messina, 2 ad Agrigento ed Enna, 1 a Ragusa) e 20 deceduti (1 a Caltanissetta, Messina, Palermo e Siracusa, 2 ad Agrigento, 6 a Enna e 8 Catania).”
I pazienti in terapia intensiva sono dunque saliti a 67. La percentuale dei pazienti in terapia intensiva in Sicilia su quelli esistenti (799) è dunque risalita all’8,3% (ieri era al’8,1%), minore di ieri ma adesso maggiore di quella nazionale.
Analisi di dati e trend: il coronavirus cresce in Sicilia più che in altre regioni
Si registrano purtroppo sette nuovi decessi in Sicilia. Il tasso provvisorio di letalità in Sicilia, ovvero i decessi finora avvenuti sui casi finora scoperti, è dunque salito dall’1,3 al’2,4% in soli due giorni. Quello nazionale oggi si è collocato a un sempre più allarmante 9,9%. È da ricordare che la malattia Covid-19 (comunemente chiamata “coronavirus”), purtroppo provoca peggioramenti e complicazioni fatali a partire dalla seconda settimana dal contagio. Il tasso di letalità provvisorio tende dunque ad aumentare man mano che passano i giorni in cui si sviluppa un’epidemia di Covid-19, prima di stabilizzarsi.
La crescita giornaliera torna ad essere allarmante e in controtendenza rispetto a quella nazionale passando dal 14,4% al 17,3%. Questa crescita dei tassi di incremento giornalieri è principalmente dovuta a nuovi e preoccupanti focolai, l’ultimo in ordine di tempo a Villafrati in provincia di Palermo. Se si dovesse confermare una risalita dell’incremento giornaliero nei prossimi giorni, sarebbe evidente l’effetto di sciagurati comportamenti di chi non segue le regole della quarantena e non meno sconsiderate modalità di comunicazione dei provvedimenti nazionali.
C’è inoltre il rischio di un nuovo focolaio a partire dall’ospedale di Cefalù (nella foto di copertina). Qui in questo link maggiori informazioni. E il coronavirus cresce in Sicilia soprattutto a causa di questi focolai.
Con questi tassi di crescita regionali e di ricovero, i posti letto in terapia intensiva in Sicilia rischiano di esaurirsi molto presto.
Per giunta, va ancora valutata la totalità dell’effetto di espansione dovuto ai numerosi rientri nell’Isola avvenuti nei giorni passati. Il moltiplicarsi dei casi e dei focolai territoriali in relazione a questi rientri indica comunque che l’impatto dei rientri purtroppo c’è, soprattutto in un quadro di effettivo contenimento già evidente proprio nel Settentrione.
È imperativo per ogni cittadino restare a casa e limitare al minimo assolutamente indispensabile qualsiasi spostamento. Urge la collaborazione di tutti i cittadini per contenere l’epidemia e ridurla quanto prima possibile.