di Eleonora Trivigno
Dmitry Peskov ha recentemente dichiarato che “l’Occidente non permette all’Ucraina di fermarsi e di sedersi a parlare di pace”. Ovvero parlare di resa dell’Ucraina, perché in sintesi è di questo che si tratta. Lucio Caracciolo ha raccolto prontamente le dichiarazioni del portavoce del Cremlino e le ha rilanciate con un articolo, il cui titolo ci dice già tutto “La grande chimera di una pace giusta”. (!)
La pace giusta è dunque una chimera per Caracciolo. Secondo lui non esiste e, pertanto, non va perseguita. Non esistono, secondo Caracciolo, neanche gli ideali e i valori, in nome dei quali quella pace giusta è cercata e chiesta. Un postaccio, insomma, questo mondo!
Secondo Caracciolo si dovrebbe piuttosto prender atto (l’Ucraina dovrebbe prender atto) della “forza preponderante dell’aggressore”. Del fatto che, secondo lui, non esiste la benché minima possibilità di aver la meglio sui prepotenti, sui criminali. Che non si riuscirà a ricacciare l’esercito russo da dove è giunto, far valere i propri diritti, la propria indipendenza, sovranità e integrità territoriale.
Che sia Caracciolo a fare queste affermazioni (prontamente diffuse da tutti i tovarisci del fronte dei pacifinti italiani) non stupisce poi tanto. Era ancora il 2008 quando dalle pagine della sua Limes ci “spiegava” come “smembrare la Georgia e l’Ucraina”, per non parlare del supporto continuo fornito al progetto della cosiddetta “Novorossija”, di cui appunto questa guerra è espressione.
Caracciolo e la legge del più forte: come piegarsi a mafia o nazismo
Figuriamoci se oggi Caracciolo avrebbe mancato l’occasione di ricordarci, che la piccola Ucraina non può far altro che arrendersi. E ci chiediamo ancora come abbia fatto il fascismo ad aver la meglio in Italia? Ci sono sempre stati dei Caracciolo così…
Non ci resta che aspettare quindi l’articolo con cui Caracciolo ci spiegherà “la grande chimera di un’Italia senza mafia”, il carattere velleitario della lotta dello Stato ad un cancro che non potrà mai essere estirpato. E che sarebbe ora di farla finita di mandare a morire carabinieri, poliziotti e magistrati. Tanto, si sa, la mafia è più forte.
Oppure, non ci resta che aspettare un articolo di Caracciolo che riabiliti il collaborazionista Philippe Pétain (in copertina insieme a Putin e Caracciolo) che fece la pace tra la Francia momentaneamente sconfitta da Hitler nel giugno 1940 e, appunto, Hitler. Aprendo così la vergognosa pagina della “Repubblica di Vichy”, che fini per collaborare con i nazisti consegnando decine di migliaia di ebrei ai forni crematori di Auschwitz.