
di Marzia Snaiderbaur
Questo interessante romanzo di Adelaide Pellitteri si può annoverare fra i moderni romanzi di formazione. Già nel prologo la protagonista, Simona, appare come una donna piena di amarezza, incapace di vivere serenamente la sua vita e il suo lavoro di professoressa, che pure le consentirebbe di accostarsi agli altri con slancio e generosità, invece la opprime.
È una donna che non ha fatto i conti con il suo passato, è incapace di superare il trauma della separazione dei genitori, è incattivita, arrabbiata col mondo, con sé stessa e con gli altri. Finché un nuovo episodio traumatico e inaspettato la spinge, suo malgrado, a riscoprire il valore dei sentimenti e degli abbracci.

Ecco che Simona rinasce progressivamente alla vita, grazie ad eventi che si sviluppano secondo una trama avvincente e originale. Prova emozioni, riscopre l’umanità e capisce il padre e la madre.
Il romanzo è appassionante perché induce il lettore a riflettere sulle trame della vita, sulla complessità dei rapporti familiari, sulla difficoltà di comunicare, sui rapporti fra il presente e il passato, trasmettendo al lettore un messaggio di speranza, con uno stile originale e un linguaggio elegante e agile.
Lentamente l’armatura di Simona si raschia. Sentimenti contrastanti fanno breccia nel suo cuore. L’odio che si era imposta di provare davanti alle nuove realtà immaginate si trasforma e progressivamente il disinteresse che aveva provato per gli esseri umani viene meno. Simona capisce che le nuove decisioni, che ormai è in grado di prendere in maniera autonoma, mostrano l’acquisizione di autorità su sé stessa.
Le situazioni che la protagonista vive riescono a commuovere il lettore facendolo partecipe delle sue emozioni e del suo ritornare alla vita.
Sono presenti anche riferimenti storici, come i problemi legati al terrorismo di matrice islamica, che contribuiscono all’approfondimento psicologico dei personaggi, mentre la speranza della vittoria sulle molte battaglie della vita si fa sentire sempre più forte.
Le vicende di Simona si sviluppano in luoghi descritti in modo vivace, anche se non dettagliato, che non rimangono sullo sfondo, ma fanno parte integrante delle situazioni e contribuiscono a riannodare il passato con il presente. Straordinaria la capacità dell’autrice di esprimere le emozioni silenziose, ma non meno forti, dei personaggi, anche di quelli secondari. Ciò rende il romanzo ancora più avvincente e più vicino alle esperienze del lettore.
“La figlia italiana”, di Adelaide Pellitteri, PAV Edizioni, febbraio 2022. In copertina, l’autrice con monte Pellegrino a Palermo sullo sfondo.