di Gabriele Bonafede
Ai siciliani che dicono agli ucraini di arrendersi, vorrei chiedere: ma perché voi non vi arrendete alla mafia? O forse vi siete già arresi alla mafia? A vedere tutti i post, gli articoli, le dichiarazioni che propongono di cedere ai ricatti di quel boia mafioso di Putin pare di sì. Vi siete arresi alla mafia.
E non solo per quanto riguarda la lotta alla mafia in Sicilia, ma persino a livello globale: in tutto il mondo. In eventi come la guerra di aggressione di Putin in Ucraina, argomenti che riguardano tutto il mondo, consigliate di arrendervi al mafioso massimo e imperante, al boss mafioso mondiale: Putin. E di cedere alla sua idea di concezione mafiosa nei rapporti tra nazioni e tra persone. Magari con la risibile scusa che, tanto, “sono tutti uguali”. Sono tutti mafiosi e “non esistono buoni e cattivi”.
La cosa grave è che, spesso, questi consiglieri “morali”, “realisti”, sono persone che si autodefiniscono quali facenti parte dell’“antimafia”. Però consigliano agli ucraini di cedere al ricatto mafioso, alle bombe, alle minacce, alle menzogne. Sono degni rappresentanti di un’antimafia esclusivamente di facciata: l’antimafia di cartapesta.
L’antimafia di cartapesta di fronte alle bombe
A vedere le bombe che hanno ucciso Chinnici, Falcone, Borsellino e tanti altri eroi dell’antimafia, c’è poca differenza con le bombe che lancia Putin sulla popolazione ucraina. Anzi, le bombe di Putin sono persino peggio: colpiscono a casaccio, colpiscono i militari e i partigiani ucraini come i bambini, le donne e gli anziani pacifici. Sono bombe ancora più raccapriccianti, se possibile.
E il metodo di Putin è esattamente quello della mafia siciliana. Minaccia di distruggere te e il mondo al fine di assicurare la “sicurezza” tua e del mondo. Così come il mafioso minaccia e poi incendia il tuo negozio se non cedi alla sua “protezione”, a pagare il pizzo. Ti distruggono se non fai atto di sottomissione alla sua “protezione”.
Ebbene, la proposta di molti “professionisti” dell’antimafia, di fronte a questo, è quella di far cedere gli ucraini. Di assoggettarsi a pagare il pizzo, anche se quel pizzo significa l’oppressione di una dittatura che non esita a utilizzare menzogne, terrore, massacri, minacce, distruzione della libertà, eliminazione di ogni diritto. Altro che il solo diritto di aprire un negozio senza pagare il pizzo!
Professionisti dell’antimafia…. Magari fossero professionisti! Sono dilettanti allo sbaraglio. Complici, consapevoli o inconsapevoli, della mentalità mafiosa. Con gli effetti che vediamo ogni giorno, non solo in Sicilia ma in Ucraina come altrove.
I putiniani e l’antimafia di cartapesta: questo è il vero dramma di una Sicilia in palese contraddizione.
In copertina, collage di foto con le stragi di Putin in Ucraina e due stragi mafiose a Palermo: via d’Amelio (1992) e via Pipitone Federico (1983).