Un discorso paranoico, un grave e preoccupante delirio
di Gabriele Bonafede
Molti commentatori italiani hanno battezzato il discorso di Putin per giustificare la brutale aggressione all’Ucraina quale “duro”. È evidentemente un eufemismo per definire un vero e proprio vaneggiamento. Tra l’altro, evidenziando nozioni di storia a dir poco strampalate e contraddittorie.
Sarebbe più corrispondente alla realtà dire che il discorso di Putin è stato un delirio misto Hitler-Stalin degno di una rappresentazione teatrale tra il grottesco e la tragedia. Persino il traduttore aveva problemi a seguire questo folle delirio. Forse non è del tutto sano di mente, Putin. Non a caso, Macron lo ha detto. Sia pure con un linguaggio diplomatico, definendo il discorso di Putin quale paranoico.
La situazione
Per la pace c’è poco di che sperare, purtroppo. L’invasione dell’Ucraina è già cominciata. Carri armati russi e migliaia di soldati hanno aggredito il territorio dell’Ucraina già sotto controllo militare russo in Donbas a seguito della precedente aggressione unilaterale. Le armate russe sono ormai penetrate fino alla linea del fronte tra ucraini e “separatisti”.
Non è escluso che in poco tempo ci siano raid aerei dei russi contro città e infrastrutture civili e militari ucraine, oltre ad attacchi cibernetici alle reti, etc. D’altronde, il discorso di Putin è stato chiaro e indiscutibilmente copiato e incollato da quelli di Hitler prima di invadere la Polonia o la Cecoslovacchia: una lista di pretesti su basi etniche, storiche, culturali, religiose e geografiche assolutamente piegate alla logica del più forte.
Come Hitler sulla Polonia, Putin ha detto, tra le altre cose, che l’Ucraina e altri paesi una volta facenti parte dell’Impero Russo degli zar, non avrebbero il diritto di esistere. Secondo Putin, l’Ucraina sarebbe parte integrante del reich russo, adducendo ragioni “storiche” che si rifanno a più di un secolo fa e, sul piano “culturale”, a molti secoli fa, persino al medioevo.
In Italia si fa finta di nulla
Di fatto, nella sostanza del suo discorso e che lo si voglia o no, Putin ha anche dichiarato guerra alla UE e alla Nato, quindi anche all’Italia che fa parte di ambedue. Lo fa nel momento in cui usa mezzi militari giustificandoli con l’accusa all’intero “Occidente” (quindi compresa l’Italia) di avere sostenuto corruzione e distruzione dell’attuale Stato ucraino e avere fornito sostegno per un colpo di stato nel 2014 e mezzi militari.
Ovviamente gli italiani non se ne sono ancora accorti. Giornali e tv minimizzano. C’è persino chi continua a battere la gran cassa alla propaganda hitleriano-stalinista di Putin.
Per evitare una guerra atroce, al momento, possiamo solo pregare perché avvenga un miracolo. Dopotutto, di miracoli ne sono successi già tanti in passato.
Ma ciò che è estremamente pericoloso e indicativo dello stato mentale di Putin, è il suo excursus “storico” sulle medievali motivazioni per aggredire l’Ucraina. Le cui implicazioni sull’assetto mondiale sono semplicemente grottesche. Drammaticamente grottesche. Tragicamente grottesche, al limite del film fantozziano misto alla fiction horror su basi distopiche.
Le implicazioni del discorso di Putin sulla stessa Russia
Infatti, secondo il discorso di Putin sul “diritto storico” della Russia di annettere l’Ucraina con l’uso della forza, dice che l’Ucraina è parte integrante della storia russa fin dal medioevo. Dimenticando che la Russia è stata parte integrante della Mongolia proprio nel medioevo. Con questa logica, la Mongolia avrebbe dunque il diritto di annettersi la Russia. Putin dice anche che concedere autonomie e indipendenze, anche solo formali, all’Ucraina e le altre Repubbliche dell’Unione Sovietica fu uno sbaglio che, evidentemente, vuole risanare annettendole senza alcuna autonomia, né formale né tantomeno reale.
Dunque, anche la Polonia avrebbe, secondo Putin, il diritto di annettere la Russia, visto che larghe parti della Russia erano parte integrante della Polonia fino al XVIII secolo, “stupidamente” fornite di autonomia.
Così come lo avrebbe l’Ucraina stessa, il diritto di annettere la Russia. Tutto ciò per ammissione stessa di Putin, dal momento in cui dice che Russia e Ucraina sono la stessa cosa, o per lo meno parti integranti dell’impero zarista fino al 1914 e dell’Unione Sovietica dal 1922 al 1991. Proprio come la Russia era parte integrante dell’Impero Mongolo in tempi più recenti (XIII secolo) di quando fu fondata (VIII secolo. e forse V secolo) la capitale dell’Ucraina.
Va da sé, che la Mongolia, secondo la speciosa teoria espressa nel suo discorso, abbia anche il diritto di annettere una gran parte della Cina per rifondare gli imperi di Genghis Khan o Kublai Khan. Cina che, con lo stesso metro, è giusto che sia in gran parte annessa dal Giappone, visto che la ha occupata nel XX secolo: ai tempi dell’Unione Sovietica, almeno dieci anni dopo l’ipotetico 1922 di cui parla Putin per la formazione dell’Ucraina. Il Giappone vanterebbe pure diritti “storici” putinisti pure sulle due Coree, evidentemente.
Il destino di Francia ed Europa secondo Putin
Inoltre, secondo il discorso di Putin, la Francia avrebbe il diritto di annettere l’Italia occidentale (per lo meno fino a Roma), una buona parte dell’Africa, l’Olanda e magari anche l’Hannover. Certamente, la Francia avrebbe il diritto di annettersi Pinerolo e Piombino.
Ma dovrebbe trovare un accordo con la Germania sul destino dell’Alsazia e qualche altro territorio dalle parti della Lorena e del Reno. Il Belgio e l’Olanda, non c’è dubbio, andrebbero contesi – manu militare, si capisce – tra Francia, Spagna, Austria e Germania. Visto che hanno fatto parte, in tempi diversi, di divisioni amministrative degli antesignani di questi tre paesi nel corso dei secoli.
E magari. Belgio e Olanda, andrebbero contesi anche tra luterani, calvinisti e cattolici in genere. Anche il Pio Margravio di Ansbach e gli Elettorati di Sassonia e del Palatinato Occidentale avrebbero da dire qualcosa in merito. Certo. E poi, si potrebbe ricreare il Sacro Romano Impero, perché no?
Di contro, la Repubblica di Genova dovrebbe recuperare la Corsica. Così come la Spagna ha il diritto di annettere una buona parte dell’Italia, compreso il Mezzogiorno, la Lombardia e la Sicilia, e anche la Germania e vaste aree del globo, tra Americhe e Asia, incluse le Filippine, il cui nome è appunto derivato dal re spagnolo Filippo II.
La Slesia, invece, sarebbe terreno di battaglia tra Austria, Germania, Polonia e qualche cavaliere teutonico di passaggio per sbaglio.
Crimea e Balcani secondo la “logica” di Putin
Secondo Putin, inoltre, la Crimea dovrebbe andare alla Turchia, o più precisamente all’Impero Ottomano, ma anche – e contestualmente – alla Grecia, visto che tra i primi a colonizzarla furono loro. Anche la Bulgaria avrebbe qualche diritto su Mosca, visto che fu cristianizzata e alfabetizzata da Kiril e Method. La Grecia vanterebbe diritti sulle coste turche sull’Egeo, ma in guerra contro l’Italia. Un caso analogo ci sarebbe per Siracusa, Agrigento e la Magna Grecia. Lo dice pure il nome, dopotutto.
La Serbia e la Romania, compresa la Transilvania, dovrebbero pure andare alla Turchia, ma allo stesso tempo all’Italia, erede dell’Imero Romano. L’Italia dovrebbe, secondo Putin, lanciare le sue armate alla riconquista di un numero imprecisato di paesi al di qua di Reno e Danubio, ma ben oltre la Turchia europea e La Manica e, si capisce, anche in tutte le coste del Mediterraneo e almeno fino a Bagdad e al Caucaso.
D’altra parte, la Lombardia e il Veneto andrebbero annesse, insieme al Tirolo e Trieste, all’Austria. L’Austria, ma anche l’Ungheria, avrebbero ovviamente diritti irrinunciabili su Slovenia, Croazia, Transilvania, parte della Serbia, il Banato, la Repubblica Ceca (compresi i Sudeti che però andrebbero discussi a colpi di arma da fuoco con la Germania), Slovacchia, Galizia. In fin dei conti, Lenin firmò il patto al quale si richiama Putin, con la Germania ma anche con l’Austria-Ungheria. I tempi ai quali si richiama Putin erano proprio quelli. Anche l’Impero Austroungarico, come quello Sovietico, avrebbe diritto a rinascere. Ci mancherebbe.
I diritti zaristi di Impero Ottomano, Sioux e Repubblica di Venezia
Secondo il nuovo zar neo nazi-stalinista con nostalgie per il mondo tra il Settecento e il Novecento, la Turchia dovrebbe lanciare carri armati per prendersi, nell’ordine: Siria, Libano, Israele, Palestina, Egitto, Libia, Tunisia, Algeria, Serbia, Albania, Grecia, Bulgaria, Romania, Transilvania, parte dell’Ungheria, l’Austria sud-orientale tranne Vienna, il Banato, la Moldavia, la Crimea (come accennato, ma anche la parte meridionale dell’Ucraina che faceva parte dell’omonimo Khanato), l’Arabia Saudita, il Qatar, il Kuwait, l’Iraq, la Giordania, l’Oman, lo Yemen, gli Emirati Arabi.
E, se vogliamo includere la parte del discorso sulle radici culturali e religiose, anche la Spagna e la Francia fino a Poitiers e sicuramente la Sicilia. Che però andrebbe contesa con la Normandia e il ducato di Benevento. E magari con i discendenti dei Borboni e gli attuali regnanti d’Inghilterra a prendersi a coltellate. Giusto perché anticamente imparentati con gli Altavilla di Normandia e Sicilia. E, certamente con la Norvegia e l’Islanda, dato che il capostipite dei regnanti di Normandia (e poi d’Inghilterra con Guglielmo il Conquistatore) fu Rollone, re vichingo norvegese. Ma pare abbia regnato anche in Islanda.
Va da sé che Sioux, Comanches e Apaches dovrebbero lottare con i loro carri armati per riprendersi i loro territori di caccia, atavicamente di loro competenza fin dalla notte dei tempi. Che l’Albania e l’isola di Paros nell’Egeo siano certamente veneziane, insieme al Peloponneso e Cipro, e dunque andrebbero riconquistate dal popolo che elegge Salvini e Zaia.
Tutto ciò, si evince nel discorso di Putin, a mezzo di riconoscimento di staterelli separatisti di dubbia provenienza, carri armati e missili, magari anche nucleari. Se necessario.
I diritti di Regno Unito e Germania secondo la logica malata di Putin
Non parliamo del Regno Unito che ha pieno diritto, secondo Putin, di rivitalizzare il suo Impero Britannico. E quindi mandare armate per invadere l’India, il Pakistan, una grande fetta dell’Africa, gli Stati Uniti e il Canada. Questi ultimi due stati, però, andrebbero al contempo a Francia, Spagna e Olanda, per lo meno in parte. Va da sé che l’Olanda abbia il diritto di mandare la sua marina e i suoi eserciti a riprendersi l’Indonesia. Il Portogallo a riprendersi il Brasile e la Francia a riprendersi l’Indocina.
Secondo Putin, la Germania, dovrebbe inoltre mandare armate e bombardieri a riprendersi Kaliningrad (l’antica Königsberg) in Prussia orientale e, sotto certi aspetti, anche il territorio ottenuto nel marzo del 1918 in base alla pace con l’Unione Sovietica e solennemente firmata da Lenin. Un territorio che comprendeva larghe parti dell’odierna Polonia, Bielorussia, dell’Ucraina, dei Paesi Baltici. Magari con qualche discussione armata tra i laghi ghiacciati, persi per un soffio dai teutoni vicino Pskov, in Russia.
Putin sostiene infatti che l’autonomia all’Ucraina fu concessa solo perché l’Unione Sovietica nel 1922 era nei guai. Ma dimentica che anche la cessione della Prussia orientale a Russia e Polonia fu accettata dalla Germania perché era proprio nei guai. Per giunta nel 1945, non nel 1922. D’altronde, anche l’Impero Mongolo finì per cedere tutta la Russia perché si trovò a un certo punto nei guai. Secondo la logica di Putin la Mongolia avrebbe dunque tutto il diritto di invadere la Russia? Pare di sì. Anche perché non è certo che abbia mai concesso alcuna autonomia alla Russia. Non sembra sia stato mai nelle intenzioni di Genghis Khan, Lenin o non Lenin.
La predica di Putin per la paranoica aggressione militare
Insomma, Putin predica la paranoica aggressione militare e la guerra conclamata con conflitto perenne e arbitrario, sulla base di altrettante arbitrarie elucubrazioni storico-culturali basate su contraddizioni evidenti. E non solo sulla base delle dispute territoriali ed amministrative odierne, ma di almeno un secolo fa. Pure di secoli addietro quando si richiama all’Impero Russo. Un macello, a dire poco.
A questo punto, se non lo si è ancora capito, il mondo ha a che fare con un pazzo paranoico da rinchiudere il più presto possibile, si spera dagli stessi russi.
Eppure c’è ancora gente che gli va appresso.
Non manca il lavoro per i militari. Ma soprattutto per gli psicoterapeuti di tutto il mondo, insomma.
E anche per gli insegnanti di storia e geografia. Di quella basica, però. Quella delle elementari.
Immagini
Immagine nel testo sull’estensione dell’impero mongolo tratta da Wikipedia. By Keith Pickering – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18375283
Immagine dei dipartimenti furancesi drante l’Impero Napoleonico tratta da Wikipedia. Da Di en:User:Andrei nacu – Italian version of en:Image:Dep-fr.svg, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5223625
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