La consapevolezza dell’autismo non si ferma nella Giornata del 2 aprile
di Daniele Billitteri
Sbagliava. Sissignore. Nino (chiamiamolo così) magari scriveva “sabia” o “c’e”. Dalla sua penna nascevano parole malate come succede a tutti i bambini all’inizio di un cammino. Ma lui era speciale. Forse non gli piaceva moltissimo il mondo che vedeva e se n’era fatto uno tutto suo. Col rischio di esserne l’unico, privilegiato abitante.
No, Nino non può essere uno di meno, non può rimanere indietro. O meglio: non può essere lasciato indietro. Così da un fiabesco ospedale arriva Consuelo, la Dottoressa delle Parole, armata di cerotti per le opportune medicazioni. E Nino diventa l’infermiere e si diverte a medicare parole sbagliate che per magia diventano giuste.
Nino è un bambino autistico e Consuelo è una delle insegnanti di sostegno, una maestra. Parlo di lei perché è una mia carissima amica ma sono certo che le sue colleghe non sono da meno perché nessuna Buona Scuola può nascere senza una Buona Prassi.
Stamattina il Circolo Didattico Ettore Arculeo è stato il luogo dove si è svolta una manifestazione che si chiama “Accendiamo una luce” ed è dedicata all’autismo.
“Sarà – così l’ha presentata qualche giorno fa la dirigente della scuola Rosa Agnello – una giornata scolastica diversa per mostrare la nostra quotidiana normalità. Un’occasione per la nostra comunità scolastica per riflettere su se stessa, per aprirsi al territorio, presentarsi, confrontarsi e superarsi”.
E’ questa una frontiera per molti versi inesplorata, una strategia magari ancora in fase di collaudo, costruita sul pilastro fondamentale che la scuola è di tutti e non solo dei “normali”. Il concetto di insegnante di sostegno esiste proprio per questo ed è una competenza professionale specifica. Una strategia che, adesso, parte dalla certa convinzione che questa battaglia può essere vinta solo da una scuola che sappia aprirsi al territorio e che sappia creare un solido rapporto con le famiglie dove i ruoli diversi concorrono e non confliggono, collaborano e non si intralciano, si fidano e non sospettano. Una svolta.
Così, stamattina ne hanno parlerato esperti, genitori, operatori. Sono stati presentati laboratori che diventano ogni giorno crogiuolo di esperienze. E una pagina web curata dalle insegnanti di sostegno: “Non uno di meno”, con l’obiettivo di favorire e sviluppare il rapporto tra la scuola e le famiglie, una maniera di stare insieme perché nessuno resti indietro. Ci sono state le Consuelo, e può darsi che qualcuna di loro si sia dovuta allontanare qualche minuto con la sua valigetta di cerotti. Perché c’è un bambino speciale che chiama dal suo mondo ricordandoci che non è un marziano.
In copertina: foto di Huges de BUYER-MIMEURE tratta da unsplash