di Marzia Snaiderbaur
Il romanzo Nell’aria, stanotte di Tina Taliercio (nella foto, GrausEdizioni, 2022) procede nel solco della migliore tradizione del romanzo psicanalitico del ‘900: i personaggi sono seguiti nel loro sviluppo psicologico e vengono colte le sfumature che le loro esperienze provocano nella loro maturazione umana.
Lisa la protagonista è una psicoterapeuta che si sottopone, anche lei, a sedute psicanalitiche, e si serve dello psicodramma per meglio affrontare le problematiche connesse alla fine della sua relazione con Conrad e alla sua imminente maternità. Pure sua madre Vittoria e lo stesso Conrad si gioveranno dell’aiuto della psicanalisi per recuperare il loro personale equilibrio e il lettore così, immedesimandosi nei personaggi, riceve a sua volta un valido aiuto per capire se stesso e gli altri.
Una donna protagonista
La protagonista ha una vita difficile, le sue vicende si intrecciano a quelle delle altre figure, tutte perfettamente delineate e approfondite, in questo modo il romanzo riesce particolarmente interessante e universale.
Attraverso le vite di Lisa, di Conrad, di Piero e degli altri si è portati a riflettere sulla nostra vita e sul significato profondo che esperienze, come la maternità e la paternità, la malattia, l’amore e il disamore, la famiglia e la condizione di figli, il riconoscimento delle radici culturali hanno avuto e hanno sulla persona umana.
Anche i luoghi, sebbene distanti, si va da Vancouver a New York, da Treviso a Napoli, a Ischia, rivestono un particolare significato, date le loro inconfondibili atmosfere, che vanno bene al di là degli stereotipi.
Lisa è messa a dura prova nel suo rapporto con Conrad, ma resiste; lo stesso accade a sua madre Vittoria quando deve affrontare la malattia del suo secondo marito.
Sono esempi positivi di donne forti, capaci di affrontare e superare ostacoli terribili, anche se queste capacità le troviamo pure negli uomini, come Piero, che riesce a gestire il suo rapporto con Beatrice e supera mille difficoltà per conservare il legame con la piccola Isabella, sua figlia, alla quale non si stanca mai di trasmettere i valori culturali delle sue radici napoletane.
L’importanza delle radici
L’importanza delle radici è un altro aspetto notevole del romanzo. Nel caso di Lisa, canadese con una nonna campana sempre presente nel suo ricordo, è importantissimo il legame con il mondo napoletano e ischitano, la terra che sente profondamente sua e in cui decide di tornare.
Lisa, nel riallacciare i rapporti con lo splendido ambiente professionale che aveva conosciuto, sente rinnovare le sue energie e si fortifica. A Ischia comprende la necessità del cambiamento radicale da dare alla sua vita.
L’Isola, con i suoi silenzi e la sua atmosfera straordinaria, è il luogo perfetto per fare chiarezza verso una nuova vita. Sempre qui riannoda i fili della sua esistenza con quella di sua nonna Annarella. Nel corso del romanzo Lisa acquisisce consapevolezza della caducità di certi sentimenti e prontezza nell’affrontare i cambiamenti. Quando torna a Napoli e, soprattutto, quando si trova ad Ischia ne percepisce positivamente la natura.
Attraverso la protagonista l’Autrice ci fa vivere l’esperienza di quest’isola straordinaria per storia e per bellezza, così che siamo portati a riflettere su problemi attuali quali la necessità di preservare l’ambiente e di maturare una coscienza collettiva in tal senso. Anche le presentazioni del saggio di Lisa sulla condizione femminile inducono a riflettere su tematiche attuali quali la violenza di genere e i femminicidi, arricchendo ulteriormente i messaggi inviati.
Lo stile di Tina Taliercio
La prosa del libro, elegante e scorrevole, arricchita spesso da espressioni e termini tratti dalla lingua napoletana, descrive e caratterizza i personaggi e le atmosfere nel modo migliore. Attraverso le esperienze ed il vissuto delle persone che si avvicendano si riscoprono vari aspetti, spesso dimenticati, della vita, come accade con il piccolo Mark, figlio di Lisa, che possiamo seguire nel corso del suo primo anno di vita riscoprendo con tenerezza la bellezza dell’infanzia.
Non c’è aspetto della vita moderna che l’Autrice, Tina Taliercio, non abbia abilmente trattato e il messaggio profondo sotteso al romanzo, nonostante le difficoltà che i personaggi devono affrontare, è un messaggio positivo. Lisa è una donna forte, generosa, capace di ascoltarsi e di ascoltare, sempre pronta a mettersi nei panni degli altri, pronta al dialogo. Alla fine delle sue vicissitudini ci appare vincente, in pace con se stessa e con gli altri: l’armonia tra gli esseri umani non solo è possibile, ma anche realizzabile.
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