di Giovanni Rosciglione
Premessa troppo ovvia: il titolo dell’articolo di Feltri di Virginia Raggi lo trovo deprimente e volgare.
Io!
Ma quelli che hanno fatto strame del Ministro Maria Elena Boschi (di qui il video), che hanno pubblicato forche dalle quali penzolavano Bersani e D’Alema, quelli che hanno come Logo delle loro feste politiche il vaffanculo, quelli che hanno (e continuano) insultato Renzi per anni interi.
Questi ora di cosa si scandalizzano?
Grillo e Travaglio praticano scientemente la coprolalia e l’allusione sessuale come codici identitari del reazionario fascitoide (per migliori spiegazioni vi rinvio a Eros e Priapo di Carlo Emilio Gadda) e ora strillano come verginelle assalite da fauni lussuriosi per il titolo di un quotidiano che viene letto solo nelle rassegne stampa.
Se siete su Facebook o Twitter e avete scritto qualcosa contro quei due, non vi è mai capitati di ricevere dai loro fans tonnellate di insulti e di minacce?
Per un anno circa lo schermo televisivo casalingo è stato quotidianamente il palcoscenico della pubblicità di una marca di patatine fritte confezionate, nella quale uno sconciamente ammiccante Rocco Siffredi si avvicinava a giovani fanciulle in déshabillé, sussurrando “quanto mi piace questa patatina!”.
Tutti, compresi l’Osservatore Romano e la CEI, in assoluto silenzio.
Ora il logo delle mie feste politiche conteneva ben altri inviti, il doppio senso con allusioni sessuali è tipico della goliardia da taverna.Considero Virginia Raggi “solamente” inetta e presuntuosa. Sono addolorato perché il dibattito politico nella mia patria è caduto davvero in basso. Trovo ipocrita e infantile una solidarietà che deriva solo dalla triste dipendenza dal “politicamente corretto”.
E quindi mi limito a non cadere mai nel grillismo e del travaglismo, anche contro i miei avversari.
Ma non capisco quale solidarietà e a chi dovrei esprimerla,