di Antonio Calandriello
Si può dire che adesso è esploso anche Nestorovski, “pescato” da Zamparini 2. E i malati di Zamparinite, il virus di chi è fissato a prescindere contro il presidente del Palermo anche quando sta baciando la fidanzata, sono caduti nel più profondo sconforto.
Perché anche l’ultimo baluardo, l’ultimo oggetto del contendere, quello che tanti “intenditori” di calcio avevano battezzato come “giocatore di Lega Pro”, battezzato “Neglioski” o additato come “pippa” e compagnia bella, è caduto.
Il centravanti rosanero, al secolo Ilija Nestorovski, non solo è forte ma, addirittura, comincia ad avere degli estimatori tra i critici e, pare, tra le “big” del calcio: migliore in campo in Macedonia – Italia, a furor di popolo e con l’unanimità della stampa sportiva, con voti tra 7.5 e 8. Ha ricevuto pure i complimenti della Uefa.
E adesso il problema, per i malati di zamparinite, ormai piombati nel più nero sconforto, è che Zamparini, alla fine, vuoi o non vuoi, non ha sbagliato neanche un colpo di mercato. Analizzati ad uno ad uno ha preso solo giocatori forti. In pratica ha avuto ragione lui. Ancora una volta. Classifica rosanero tuttavia con pochi punti, ma per via di tre partite proibitive su sette, ad inizio campionato. Ci si aspetta una risalita, a suon di Nestogol.
Posavec, Rajkovic, Aleesami, Bruno Henrique, Gazzi, Sallai, Bouy, Diamanti, Nestorovski sono tutti buoni giocatori. Diciamo che se il presidente rosanero avesse comprato un’altra punta avrebbe fatto un mercato persino perfetto.
E ora, dopo che da quattro mesi gli si rinfaccia di tutto e qualunque cosa, cantandogliene di tutti i colori, il nostro instabile Presidente, supportato dai fatti, si sta levando qualche sassolino dalla scarpa: nei confronti di una frangia di tifosi che non ha mai guardato al reale valore degli acquisti, ma solo ad attaccarlo con totale pregiudizio. Pregiudizio trasferito anche sui buoni giocatori, giovani e non, che ha acquistato.
Ora il nostro è nella fase del “mangiarsi la fetta di carne”, come si dice dalle nostre parti, parlando a destra e a manca. E questo, purtroppo, non promette nulla di buono. In verità non è che abbia detto niente di particolarmente nuovo: ha detto, per esempio, che vuole andare via e che spera nella conclusione della trattativa con i cinesi.
Spera. Perché, ovviamente, quando si parla di affari tra i 50 ed i 150 milioni di euro, nulla può essere automatico e scontato. Soprattutto se si tratta con partner che provengono da un mondo così diverso e, apparentemente, sponsorizzato da una nazione di diversi miliardi di abitanti: la Cina post-comunista che, tra l’altro, ha un fare molto lontano da quella che noi conosciamo come “trasparenza”. Zamparini avrebbe aggiunto di aver passato momenti difficili, che ha potuto e può galleggiare solo vendendo i pezzi pregiati, che gli hanno consentito di potersi iscrivere al campionato.
Niente che non abbia mai detto in precedenza: da tempo sostiene che in mancanza di investitori non spenderà più per il Palermo. E siccome i soldi sono suoi, ed anche la società, possiamo stare qui all’infinito ed inutilmente a discutere dei suoi bilanci, dei suoi ricavi, delle sue intenzioni, del suo carattere, della sua voce, delle sue battute, del colore della sua macchina e dell’arredamento della sua casa.
Al riguardo se qualche malato di Zamparinite, invece di fare chiacchiere sulle proprietà altrui, uscisse i soldi e “s’accattassi u Paliermu”, allora ok. Altrimenti sono solo, ripeto, chiacchiere da bar dello sport.
E poi, rivolgendosi ai suoi nemici tifosi affetti dal virus della zamparinite, molti dei quali hanno chiesto a gran voce a tutti di non abbonarsi, Zamparini ha ricordato, ed era normale, che con 7000 spettatori a partita non si può certamente fare la voce grossa, né avere voce in capitolo.
Ed anche questo mi pare scontato.
Purtroppo però il nostro pericoloso friulano è anche molto vendicativo. E quando s’inalbera con una piazza, è capace di cose insensate. Venezia docet.
Quindi speriamo veramente che ci siano i cinesi. Altrimenti arriveranno realmente giocatori di Lega Pro, nella migliore delle ipotesi.