di Gabriele Bonafede
Con la puntata di Montalbano “Il metodo Catalanotti” la Rai ha fatto trattare Livia come uno straccio da Montalbano proprio l’8 marzo. Il giorno della Festa della Donna. Giusto, giusto. Ma qualcuno che controlla l’accoppiamento trama-date non c’è in tv?
Il fatto è che Montalbano in questa puntata non solo fa le ennesime corna alla povera Livia, già abbondantemente raggirata, ma la lascia pure in tronco. Sparisce con un’altra. E alle telefonate della storica, e santa, fidanzata la posa via cellulare (qui la puntata su Raiplay).
Roba da prenderlo a legnate in contumacia. Il personaggio, per carità. Legnate da personaggio a personaggio, si capisce. E sempre nel quadro di una serie di grande successo e comunque da vedere, diciamolo prima di ogni cosa.
Da metodo Catalanotti a metodo corna. Una puntata particolare
Non ho letto il libro stavolta. Chiedo venia, non so se la versione Tv sia fedele al volume di Camilleri con lo stesso titolo. Tuttavia ne dubito, per lo meno in alcuni dettagli. Anche perché nella puntata Tv il cosiddetto metodo Catalanotti rimane un pochettino in secondo piano insieme all’indagine.
Prende corpo invece l’ennesima storia di corna, stavolta in primissimo piano e immancabilmente a senso unico. Il Montalbano cornifica la povera Livia con il suo solito metodo: sfruttando la lontananza e approfittando della situazione e della sua panza e presenza. Un metodo ormai più che collaudato e che si può ormai individuare come “metodo corna” di Montalbano.
Il cliché, infatti, è sempre lo stesso. Spunta un bell’esemplare femminile nel corso delle indagini su questo o quell’altro omicidio, di solito una collaboratrice, e Montalbano non si lascia sfuggire l’occasione. Certo, il commissario non è come Augello che basta che respiri che ci si butta. Montalbano è più raffinato: ci vuole un minimo di attrazione mentale oltre che estetica. Ma non più di tanto, basta che ci sia un legame particolare.
Il metodo corna di Montalbano e quello di Augello
Il metodo corna di Montalbano, però, ha più di una somiglianza con quello utilizzato dal suo vice Augello. Punta quasi esclusivamente sul fatto che lui è Montalbano (o Augello) e gli altri non sono nessuno. Tanto basta per fare cadere le donne come pere cotte al solo sguardo.
Successivamente i due metodi cambiano, ma solo leggermente. Se il metodo corna di Augello è quello del tipico cascamorto con poco cervello, quello di Montalbano va subito al sodo. Il suo metodo corna consiste semplicemente nel chiedere se l’obiettivo abbia un fidanzato o meno.
Per poi dichiararsi “sono solo ma non sono solo”, cioè disponibile a fare le corna alla propria donna. La futura amante a quel punto capisce, se non capisce è completamente cretina, e gli propone di condividere qualcosa di personale, il cucchiaino del dessert all’occorrenza. Insomma, è fatta.
Le amorevoli bugie di Montalbano
Tutto ciò palesa l’abitudine a dire bugie alla propria compagna, al fine di cornificarla liberamente e senza conseguenze. La candidata amante lo capisce subito, a meno che non sia ancora più cretina. Nondimeno viene affascinata dal bugiardo. D’altronde, in Italia e altrove, le donne troppo spesso adorano e scelgono con felicità e coscienza, e in tutta libertà, gli uomini che raccontano frottole. Altrimenti i risultati elettorali non sarebbero quelli che sono a ogni elezione, in Italia e altrove. Si pensi ad esempio a un Trump o altri per capire quanto siano graditi i cornificatori e i bugiardi al potere.
Da questo punto di vista, la vicenda di questa puntata è dunque realistica. Eccome.
Ma se nelle precedenti corna appioppate da Montalbano a Livia alla fine c’è un ripensamento, non sia mai che Livia lo sappia mai ovviamente, stavolta Montalbano ha preso una sbandata di quelle epocali. La tizietta, senza avere nulla di più di tante altre, lo fa innamorare come un fringuello. Anche lei senza fare granché, solo apparendo ai suoi occhi.
Montalbano e il metodo corna: le reazioni di Livia
Nonostante lo squallore della candidata amante (sempre il personaggio, non l’attrice), Montalbano è innamorato pazzo fin dal primo istante. Lui quindi utilizzerà il metodo corna fino in fondo. Fino a posare Livia per telefono, così su due piedi e senza tanti complimenti. Per giunta l’8 marzo, nella Giornata della Donna.
E allora Livia? Dopotutto, i casi sono due, anzi tre. Uno, Livia è una santa che si fa pazientemente e ripetutamente cornificare per anni, e per giunta si fa lasciare così senza alcuna reazione. Immagino che a quel punto si faccia monaca e completi la sua santità.
Due, è una donna normale e qualche scappatella l’ha fatta anche lei, all’insaputa del poliziotto suo uomo. E all’insaputa di in un paese maschilista e arretrato come è l’Italia.
Tre, non si è mai accorta di nulla e quindi è cretina.
Una puntata che grida vendetta
Ci sarebbe una quarta ipotesi, quella più realistica. E cioè che da tempo Livia, che scema non è, sia andata a controllare cosa combini Montalbano a Vigata. E, una volta scoperte le faccende, lo pesti con una bella fracchiata di legnate in stile siculo, nonostante Livia non sia siciliana. Qualche bella timpulata e via. Sempre da personaggio inventato a personaggio inventato stiamo parlando, non si fraintenda.
O che almeno gli distrugga quella orrenda verandina presumibilmente abusiva vicino la spiaggia, quale minima, ma meditata e santa vendetta. Magari denunziando legittimamente l’abuso edilizio (se c’è, e sempre nell’immaginario di una fiction inventata). Così da fare eseguire l’abbattimento della verandina dalle forze dell’ordine al comando dello stesso Montalbano. Spero, e non credo di essere il solo, che la prossima puntata proponga qualcosa di simile, per lo meno per salvare la faccia.
Oppure, e sempre quale fiction per carità, che Livia lo costringa a rimborsare per lo meno tutti i viaggi che ha dovuto fare per andare appresso a questo porco.
In ogni caso questa puntata grida vendetta. E, più che “Il metodo Catalanotti”, era da titolare “Il metodo corna”.
In copertina, un fotogramma della trasmissione “Il commissario Montalbano. Il metodo Catalanotti”, puntata andata in onda in prima visione assoluta su Rai 1, l’8 marzo 2021.