di Vincenzo Pino
Ebbene sì, sono stati capaci di anticipare il risultato del candidato di centrosinistra vincente nell’ultimo sondaggio possibile per le elezioni regionali in Umbria. Era l’8 di ottobre e l’Istituto Ixé offriva questo quadro ai telespettatori della trasmissione generalista in generale meno seguita il martedì, cioè Cartabianca.
Con Bianconi in vantaggio sulla Tesei. Sondaggio subito rilanciato da Repubblica l’indomani.
Il sondaggio ricalca quello “segreto” del Nazareno. “Che aveva lasciato soddisfatti i dirigenti del Pd“, riportava il Fatto Quotidiano.
Che tanto segreto non si mantenne se in quei giorni fu rilanciato nella sua sostanza oltre che dal Fatto, nella trasmissione televisiva della Berlinguer e poi da Repubblica.
Comunque, dopo il disastro del voto umbro, al Nazareno dovrebbero quanto meno farsi restituire i soldi, poiché un sondaggio permette un margine di errore del +/- 3%. Ma in questo caso è stato del 30%.
Che sia stata una operazione propagandistica ammantata di segretezza, ma poi supportata da Cartabianca e Repubblica, appare chiaro.
Infatti, se si confrontano i dati con un analogo sondaggio condotto dalla Swg di quei giorni, il flop di Ixé appare in tutta la sua grottesca follia.
Questo sondaggio di Swg dava un distacco a favore della candidata di centrodestra di circa dieci punti. Fu pubblicato dal Messaggero del 10 ottobre.
Sondaggio molto più veritiero anche se lontano poi dal risultato effettivo che ha assegnato un vantaggio ancora più largo al centrodestra.
Ma questo dipende dalla legislazione italiana che vieta sondaggi nelle ultime due settimane prima del voto quando è invece in quella fase che buona parte degli elettori decide.
Fuori l’autore
Da accanito lettore di gialli quale sono mi sono chiesto chi possa essere stato l’autore della trama che ha ispirato la pubblicazione del sondaggio Ixé di Cartabianca. Era il sondaggio segreto del Nazareno da far conoscere senza svelarne la fonte? Ovvero uno costruito subito dopo che ricalcasse quello segreto?
Non possiamo saperlo. Ma quello ciò che è chiaro è che ormai Cartabianca è diventata l’agenzia di stampa televisiva del Pd zingarettiano con trame romanzesche di encomiabile fantasia scientifica, meglio conosciuta quale fantascienza.
Quella fantascienza che dimezza sistematicamente i consensi a favore di Italia Viva e che ha sopravvalutato nell’ultimo mese sia il Pd sia il Movimento Cinque Stelle. E regolarmente rilanciate da Repubblica. Per dimostrare l’apprezzamento del popolo italiano per la loro alleanza strategica?
Previsioni che, alla fine del giallo, si sono dimostrate disastrose. Tanto che i risultati elettorali umbri hanno fatto cambiare linea a Zingaretti da un giorno all’altro. Adesso non parla più di alleanza strategica con i Cinque Stelle ma di ritorno alla vocazione maggioritaria. Citando persino l’odiato Renzi. Cosa fanno fare i flop… Ma vediamo quanti giorni dura questa convinzione.
Sondaggi in Umbria: da carta bianca a carta straccia
E in tutto questo la figura più barbina l’ha fatta sicuramente la Berlinguer. Se, come è dimostrato, i dati che espone nei suoi sondaggi sono da considerare carta straccia. Per questo non ci siamo curati di sapere se questa settimana li abbia o meno pubblicati.
Lo diciamo da un mese: sono sondaggi poco credibili. E finalmente una consultazione elettorale ci fornisce la prova provata dell’inaffidabilità non solo della sua trasmissione, largamente ignorata dagli italiani, ma anche dei dati che diffonde coprendosi dietro la scientificità dell’Istituto di sondaggi cui si affida.
Che di scientifico non sembra abbiano molto se questi sono i sondaggi che ha fatto per l’Umbria; distanze siderali dalla realtà. A meno che non ci si voglia avvicinare per lo meno al motto olimpionico: “l’importante non è indovinare ma partecipare”. E trasmettere in TV.