Il cartellone estivo 2019 primo banco di prova per il nuovo direttore del Teatro stabile di Palermo. Dieci spettacoli in tre diversi spazi: Chiostro di Sant’Antonino, Castello di Maredolce e Orto Botanico
Si intitola Vocazioni la stagione estiva del Teatro Biondo di Palermo, la prima curata dalla neo direttrice Pamela Villoresi, che ha riunito artisti di culture diverse e spettacoli legati da un comune afflato verso una dimensione etica e spirituale, di cui Palermo è l’ideale palcoscenico.
È in effetti la prima stagione del Teatro Biondo organizzata interamente dalla nuova direttrice. La stagione 2019-2020, dal titolo “Traghetti” era stata infatti in gran parte predisposta dal precedente direttore, Roberto Alajmo.
«Come non parlare di spiritualità nella “divina” Palermo? – si domanda Pamela Villoresi – Una città di chiese, cupole, monasteri, zise, martorane, balate, palazzi arabi e normanni, catacombe, scheletri, martirii, e ancora castelli di gesuitica memoria, preti eroi, maestri indù… Come non raccontare dunque le diverse “vocazioni” di cui questa città è testimone e artefice? Vocazioni al martirio, al pensiero, all’abbandono, al riscatto, alla morte, alla vita: per la vita di tutti».
Ecco il programma di “Vocazioni”
La rassegna prenderà il via proprio al Chiostro di Sant’Antonino, dove il 19 luglio, in occasione dell’anniversario della strage di via d’Amelio, debutterà il terzo atto di In mio onore di Elisa Parrinello, un’opera metaforica che attraverso i linguaggi del teatro, della musica e della danza mette in scena il conflitto tra bene e male, lanciando un messaggio di pace, civiltà e coraggio.
Interpretato dalla Compagnia S’Kalsa, la Compagnia di Folleria e gli allievi dei laboratori teatrali Ditirammu Lab, con la partecipazione di Stefania Blandeburgo, lo spettacolo rende omaggio al giudice Paolo Borsellino, agli agenti della sua scorta e a tutte le vittime della mafia.
Il 20 luglio, nello stesso spazio, andrà in scena Extra Moenia, il saggio di fine corso degli allievi della “Scuola dei mestieri dello spettacolo” del Teatro Biondo diretta da Emma Dante, realizzato con la collaborazione di Sandro Maria Campagna e Carmine Maringola. I giovani interpreti – Giulia Bellanca, Costantino Buttitta, Martina Caracappa, Chiara Chiurazzi, Martina Consolo, Danilo De Luca, Adriano Di Carlo, Valentina Gheza, Cristian Greco, Federica Greco, Paola Gullo, Giuseppe Lino, Beatrice Raccanello, Francesco Raffaele, Valter Sarzi Sartori, Calogero Scalici, Maria Sgro, Gianluca Spaziani, Nancy Trabona – descrivono i momenti di una giornata qualunque: ci si sveglia, ci si prepara e si esce di casa per affrontare il mondo.
Le relazioni, gli incontri, gli scontri, il lavoro, le frustrazioni, la competizione, le soddisfazioni e i fallimenti sono alcuni dei tasselli che formano il frenetico mosaico delle nostre giornate.
In un crescendo che ha i ritmi della tarantella, i giovani attori si ritrovano alla fine della giornata stressati e frustrati.
Ma la performance è anche un modo per gettare la maschera e spogliarsi degli abiti che ci obbligano a ricoprire un ruolo sociale; si danza per liberarsi di ogni fardello in un rituale condiviso, liberatorio e potente.
Il Teatro Biondo al Castello di Maredolce e non solo
Il 21 luglio ci si sposta al Castello di Maredolce per uno spettacolo di teatro e musica dedicato alla vocazione del volo: Icaro di Stefano Pirandello, adattato per la scena da Sarah Zappulla Muscarà.
Mario Incudine ne è regista, interprete e autore delle musiche. In scena, al suo fianco: Antonio Vasta, Manfredi Tumminello, Antonio Putzu, Giorgio Rizzo.
I versi di Stefano Pirandello, che già nei primi del Novecento l’autore avrebbe desiderato accompagnare con la musica, sono avvolti, come in una danza disciolta nell’universo, dalle musiche di Incudine. Icaro è uno spettacolo di teatro-canzone che stravolge i canoni tradizionali, nel quale la musica diventa drammaturgia e prende il posto della parola, dando vita ad una dimensione intima ed epica.
Il 22 luglio, all’Orto Botanico di Palermo, il teologo Paolo Gamberini e il filosofo Vito Mancuso si confronteranno sul tema delle Vocazioni; conduce la serata la giornalista Fernanda Di Monte, religiosa delle Figlie di San Paolo.
L’indomani, si torna al Castello di Maredolce per Francesco e il Sultano di Giampiero Pizzol e Otello Cenci. Diretto da Otello Cenci e interpretato da Mirna Kassis, Valeria Khadija Collina e Fabio Mina, lo spettacolo racconta l’incredibile impresa di San Francesco, che nel 1219, nel pieno di un cruento conflitto tra l’Occidente e l’Islam, attraversò il mare, superò la prima linea del fronte e si presentò come ambasciatore di pace al potente sultano d’Egitto e Siria, Malik al Kamil. Francesco e il Sultano è il racconto in parole, musica e canto di questo incontro cruciale avvenuto 800 anni fa in Egitto, a Damietta, una città che si affaccia sul Mar Mediterraneo nel delta del Nilo.
Due grandi uomini, figli di popoli in lotta tra loro e fedeli a un Dio chiamato in maniera differente, trovano le parole per raccontarsi e il desiderio di ascoltare.
Un evento storico che offre l’opportunità a due donne del nostro tempo, una siriana e l’altra italiana, di incontrarsi, conoscersi e confrontarsi con i fatti di allora. Un incontro che oggi, come allora, apparentemente non cambia le sorti del mondo, ma che costruisce un piccolo, solido, ponte fra due culture diverse.
Il 24 luglio il palcoscenico del Chiostro di Sant’Antonino accoglierà la danza di Virgilio Sieni, la cui compagnia proporrà Bach Duet sulle Suites per violoncello solo di Bach eseguite dal vivo da Lavinia Scarpelli.
Una raffinatissima architettura di gesti – interpretata da Noemi Biancotti, Jari Boldrini, Maurizio Giunti, Linda Pierucci – che sembra una liturgia, una riflessione sull’abitare il mondo.
La “prima” palermitana di Pamela Villoresi quale direttrice-attrice. Un concerto per voce recitante in “Vocazioni”
Sempre al Chiostro di Sant’Antonino, il 25 luglio, Pamela Volloresi, insieme al pianista Danilo Rea, interpreterà Terra di Valeria Moretti. Un concerto per voce recitante e pianoforte, un inno alla vita dedicato alla figura della Terra Madre, di cui tutti siamo temporanei ospiti. Leggenda, antropologia, esoterismo e letteratura si intrecciano in una confessione la cui essenza trova nel Mito la sua ragione di essere.
Un continuo fantasioso rimando alle tante figure di dee misteriose, miracolose e sapienti oltre che minacciose, dove il Bello e il Temibile si sfidano in un eterno duello, per raccontare l’imprevedibilità del suo nucleo originario e primordiale, del suo fuoco sotterraneo.
Tre straordinari concerti completano il programma estivo del Biondo: il 26 luglio, nel Castello di Maredolce, l’ensemble di Pejman Tadayon, uno dei più importanti esponenti di musica persiana e sufi, proporrà Musica sacra sulla via della seta. Al centro del programma, un ricco ed inconsueto repertorio che racconta l’incontro e le relazioni tra popoli e viaggiatori, attraverso le vie della seta e della storia, alla ricerca delle radici comuni e dei legami sorprendenti tra le tradizioni musicali occidentale e orientale e tra musica sacra, colta e popolare: dai canti sufi, persiani, indiani e arabi dell’età classica alle sonorità mediterranee, dai canti della tradizione medievale dei pellegrini europei a quella sefardita ed arabo-andalusa.
Un Mediterraneo dipinto di blues: musica al Chiostro di Sant’Antonino
L’indomani, al Chiostro di Sant’Antonino, sarà la volta di Mediterranean Blues, con un ensemble misto di musicisti africani e italiani guidato da Baba Sissoko.
Sissoko è un musicista maliano griot, uno dei maggiori esponenti di musica etnica e jazz, da anni impegnato nella diffusione della tradizione musicale del Mali in ambito internazionale. Il concerto è una sorta di viaggio nei pensieri e nei sentimenti, ma è anche un viaggio di persone che, pur provenendo da contesti sociali e culturali diversi, sono accomunate dall’amore verso la musica e dalla convinzione che niente sia più efficace delle note musicali per diffondere e condividere dei messaggi.
Infine, il 28 luglio, lo stesso palco di Sant’Antonino ospiterà Teresa De Sio nell’unica tappa siciliana del suo Puro desiderio tour, che vede la cantautrice impegnata alla voce e alla chitarra, Francesco Santalucia al pianoforte e alle percussioni, Pasquale Angelini alla batteria, Vittorio Longobardi al basso e contrabbasso, Antonio Ragosta alle chitarre, Marco “Bartok” Bartoccioni alle steel guitar e pedal steel, Giovanni Astorino al violoncello.
Puro desiderio è il nuovo disco di Teresa De Sio, un album che segna il passaggio in una nuova era di una delle cantautrici più importanti della musica italiana. «In questo disco – spiega De Sio – ho aperto una nuova, per me inedita, riflessione su me stessa, sui sentimenti, su profondità dentro cui fino ad oggi non avevo voluto guardare, sulla mia/nostra capacità di desiderare».
Il concerto è un mix di ritmi acustici che a tratti sfiorano l’elettronica; le splendide orchestrazioni si fondono con percussioni, strumenti etnici e chitarre steel; il suono analogico, profondo e caldo, spazia in universi musicali diversi, dal rock al pop d’autore, diventando quasi lisergico e progressive, senza mai tradire la scrittura diretta ed evocativa di testi intimi e profondi.
I biglietti dei singoli spettacoli costano dai 10 ai 25 euro, sono previste riduzioni per gli studenti universitari; prevendite al Botteghino del Teatro (via Roma 258) da lunedì a venerdì dalle 9.00 alle 13.00, su www.vivaticket.it e negli spazi del Festival prima degli spettacoli a partire dalle 19.30.
Grazie a un accordo di collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, gli abbonati del Massimo hanno diritto a una riduzione sull’acquisto dei biglietti.
Gli spazi:
Chiostro di Sant’Antonino Piazza Sant’Antonino (corso Tukory angolo via Oreto)
Castello di Maredolce Vicolo del Castellaccio 21/23 (disponibilità parcheggio)
Orto Botanico Via Lincoln 2