di Lelio Cusimano (*)
Il reddito di cittadinanza (lo chiameremo RdC) parte ad aprile prossimo; fino allora sarà in vigore il REI, reddito d’inclusione, introdotto dal precedente Governo.
Le risorse disponibili assommano a 6,1 miliardi per il 2019, cui si aggiunge un miliardo per quattro mila assunzioni nei Centri per l’Impiego e per i nuovi programmi informatici.
Il tetto di spesa per 6,1 miliardi è blindato; se la spesa eccedesse tale tetto, il Governo taglierebbe in proporzione tutti i RdC.
Beneficeranno del RdC circa 1,4 milioni di famiglie composte di circa 4 milioni di persone.
Ogni famiglia, con un solo membro e con reddito Isee zero, riceverà circa 500 euro al mese, cui si aggiungono altri 280 euro al mese in caso di abitazione in affitto.
L’assegno del RdC potrà salire fino a un massimo di 1.330 euro, in caso di famiglia di cinque persone, di cui due minorenni.
Per accedere ai benefici, la famiglia non può avere un reddito Isee superiore a 9.360 euro l’anno, che scendono a 6 mila per un single. Non si possono avere, oltre la prima casa, altri immobili di valore superiore a 30 mila euro e contanti o titoli per oltre 6 mila euro.
I beneficiari sono tenuti a consultare “quotidianamente” la piattaforma digitale che fornisce supporto nella ricerca di lavoro; dovranno inoltre dare la disponibilità per otto ore la settimana di lavori socialmente utili.
I beneficiari sono tenuti, poi, ad accettare almeno una di tre offerte di lavoro “congrue”. Sono considerate tali quelle entro 100 chilometri dal luogo di residenza, nei primi sei mesi, entro 250 chilometri, nei successivi sei mesi. Infine, dopo 12 mesi, si considera congrua qualunque offerta di lavoro in tutto il territorio nazionale.
Nel caso il beneficiario, dopo un anno, non riceva alcuna offerta di lavoro, dovrà accettare la prima che arriva, pena la perdita del sussidio.
Ai beneficiari che avviano un’attività lavorativa autonoma entro i primi 12 mesi di fruizione del RdC, è riconosciuto un beneficio addizionale pari a sei mensilità di RdC, nei limiti di 780 euro mensili.
Potranno ricevere il RdC, i cittadini italiani, quelli europei e quelli extra europei, purchè residenti in Italia, in via continuativa, da almeno dieci anni. La residenza continuativa per dieci anni vale anche per gli italiani.
Le famiglie ammesse al RdC devono sottoscrivere un “patto di lavoro” con i Centri per l’Impiego che impegna tutti i componenti del nucleo familiare, con l’immediata disponibilità al lavoro e l’adesione ad un percorso personalizzato di inserimento lavorativo.
Le famiglie che otterranno il RdC potranno beneficiarne per 18 mesi, rinnovabili dopo una sospensione di un mese per la verifica delle condizioni da rispettare.
Le imprese devono comunicare i posti vacanti ai Centri per l’Impiego e alle agenzie per il lavoro e, se assumeranno il disoccupato, potranno avere da 5 mensilità a 18 mensilità (sotto forma di sgravio contributivo) da dividere a metà con l’Agenzia per il lavoro, se il canale di reclutamento è privato.
Nel decreto ci sono anche le pensioni di cittadinanza per i nuclei composti solo da over 65 anni e con un reddito familiare inferiore a 7.560 euro annui.
Chi fornisce dati e notizie non rispondenti al vero, incluso l’occultamento di redditi e patrimoni a fini Isee o di dichiarazioni fiscali, al fine di ottenere il RdC, è punito con la reclusione da uno a sei anni, oltre alla decadenza dal beneficio e al recupero di quanto percepito.
(*) Editorialista del Giornale di Sicilia
Ulteriori approfondimenti qui (NdR):
https://www.guidafisco.it/reddito-di-cittadinanza-5-stelle-cos-e-come-funziona-requisiti-2035