Se lo scorso anno inaugurava Palermo Capitale della Cultura, oggi il sindaco Orlando inaugura Palermo Capitale della Civiltà. E fa bene
di Gabriele Bonafede
La pietra scartata diverrà la pietra d’angolo. Ma non tutti hanno orecchie per capirlo. Soprattutto in questa Italia dominata e stracciata da un governo di irresponsabili.
Così Palermo, la più contraddittoria delle metropoli italiane, la più bella e difficile, la pietra più scartata e la più ricercata, quell’ossimoro vivente fatto di tutto e il contrario di tutto, apre il 2019 con la speranza di una rivoluzione civile.
Così, gli immigrati, le pietre scartate dalla società dell’eugenismo nazista ormai installata al governo dell’Italia, diventano le pietre d’angolo sulle quali far ripartire un’Italia civile.
La decisione del Sindaco di Palermo, al secolo Leoluca Orlando, è di quelle storiche. Che non può separarsi da un altro intervento storico espresso poche ore prima da un altro Palermitano, il Presidente Sergio Mattarella. Due interventi epocali, che faranno storia siano essi destinati al successo o all’insuccesso.
L’Italia civile riparte da Palermo dunque, e non solo dai due personaggi politici palermitani più famosi e apprezzati. Ma soprattutto dai palermitani stessi. Da tutti i palermitani, e siamo tanti, che pur avendo criticato Orlando quando va criticato, abbiamo ugualmente dichiarato pubblicamente il sostegno al Sindaco nel non applicare l’infame decreto “sicurezza”.
Orlando all’alba del 2019, un anno cruciale per la storia d’Italia e d’Europa, è il mio sindaco. Così, siamo in tanti ad averlo detto, ad averlo scritto.
Anche perché il discorso di Orlando, il comunicato ufficiale, ha un passaggio-chiave riguardo a ciò che intende sospendere, ossia l’essenza del cosiddetto “decreto sicurezza”: “Tale impianto normativo – scrive Orlando – continua a suscitare riflessioni, polemiche e allarmi diffusi anche a livello internazionale per il rischio di violazione dei diritti umani in caso di errata applicazione, con grave pericolo di violazione anche della legge umanitaria internazionale…”
Per dirla in due parole, Orlando difende l’Italia civile dagli attacchi dell’Italia della barbarie.
L’Italia civile riparte dunque da Palermo, con Leoluca Orlando e Sergio Mattarella. In contrapposizione a un’Italia di barbarie, d’inciviltà, di negazione dei propri diritti umani prima ancora di quelli altrui. Se lo scorso anno inaugurava Palermo capitale della cultura, adesso Orlando inaugura Palermo capitale della civiltà.
Infatti, benché tacciato di “propaganda” dai più disattenti, il gesto di Orlando ha subito raccolto consensi ben oltre Palermo. E non poteva essere diversamente, perché l’Italia, benché ferita, maltrattata, invasa da schiavetti di dittatori vicini e lontani, è pur sempre il frutto di una millenaria stratificazione umana e culturale. Nel DNA di ogni italiano, per quanto razzista, per quanto non lo voglia ammettere, c’è molto dell’Africa, del Medio Oriente, del settentrione e del meridione d’Europa. C’è molto di tutto e, in questo tutto, c’è anche un minimo di coscienza e di civiltà.
È sufficiente avere orecchie per ascoltare questa civiltà e la si trova. Orlando ha il merito d’aver suscitato e riaperto le orecchie sotto gli occhi di tutti.
Un uomo, Orlando,che ha fiuto politico e istinto mediatico, riesce a cavalcare nel tempo giusto e nel luogo giusto ogni battaglia che gli possa consetire di guadagnare una rendita. Bisogna riconoscere che è bravo , un vero incantatore!