19 Aprile 2024

4 thoughts on “Tutto quello che non volevate sapere sulle elezioni a Sindaco di Palermo

  1. Un testo informato e puntuale, una penna graffiante che stride verità…un piccolo capolavoro da conservare a futura memoria.

  2. Caro Giovanni nel tuo articolo avevi individuato il tema della mobilità sociale a Palermo però poi ti sei perso in una certa ossessione di Orlando.
    Sappiamo tutti chi è Orlando e come si è sempre mosso, ma il tuo giudizio su questa esperienza comunale non lo condivido.
    Ti dico alcune delle cose fatte e per le quali lo voterò, superata (?) una difficoltà politica per le alleanze.
    La Carta di Palermo sui migranti è una delle carte più importanti tra quelle fondamentali, come riconosciuto internazionalmente, il diritto universale all’accoglienza di una persona umana.
    Ha tenuto fede ai referendum mantenedo l’acqua pubblica.
    Ha legalizzato il Comune di Palermo e il bilancio è reale.
    Ha mantenuto le partecipate nel pubblico con una operazione che ha salvaguardato l’occupazione.
    Ha chiuso parti della Città prosettando il giusto percorso per la mobilità urbana.
    Ha aperto giardini nella città, bonificando tante aree.
    Le attivi sociali per merito della competenza di Agnese Ciulla ha sviluppato un quantità enorme di progetti e di finanziamenti.
    Di contro, non è stato installato un solo pannello fotovoltaico, ma dico almeno uno per ricordarci dei cambiamenti climatici e che sono una opportunità economica senza precedenti, non è stata aperta una mensa pubblica, e così asili nido (Palermo ne ha 28 ne servono almeno 150). Ma cosa grave politicamente, è l’alleanza con il Pd che tradisce peraltro un paura per le proprie debolezze.
    Sono state fatte cose, poche e senza una visione rispetto a quello che un sistema di patecipazione avrebbe permesso. Sempre di pratica difficile perchè significa cessione di potere.
    Ecco, se le scelte dei palermitani fossero dirette su altri candidati, riterrei che anche il mito Orlando sarebbe si sarebbe infranto come accadde a Renzi sul referendum, considerato dagli italiani responsabile della difficolta della propria condizione materiale. E questo per non avere costruito un sistema di partecipazione che permettesse ad una comunità, che ha una vitalità morale e culturale che pur vive dei nostri terribili tempi moderni, di passare dal proprio benessere personale a quello collettivo potendo avere visioni e progetti complessivi partendo da un territorio straordinario. Che dal mio punto di vista è la conversione ecologica. Ti abbraccio, Gaspare Motta

    1. Grazie per la pacatezza delle critiche, ma gli obiettivi da te ritenuti raggiunti, per me, in ogni modo sono secondari se non negativi.

  3. Condivido buona parte di quello che è scritto in questo articolo e aggiungo (per esperienza personale) :
    La Carta di Palermo è una dichiarazione di intenti. L’efficacia ed il buon andamento del procedimento amministrativo si misura sulle questioni quotidiane di una realtà locale (ad esempio l’accoglienza e l’integrazione degli immigrati) che è farraginosa, disarticolata, improvvisata, corporativista e familista. Ritengo che questa amministrazione abbia avuto dei meriti, ma allo stesso tempo imperdonabili azioni e omissioni che non credo vadano ignorate.

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