di Giovanni Rosciglione
Puntualmente, con la precisione nanometrica della nostra politica “Novella 2000”, ad ogni appuntamento elettorale o referendario che abbia solo il profumo del cambiamento dello statu quo, spunta la superindagine della magistratura che finalmente smonterà pezzo per pezzo la classe politica riaprendo finalmente Manipulite2.0.
Ed ora eccoci alla Covip, eccoci al “Giglio Magico”, eccoci ai tentacoli della corruzione che trascinano l’odiato tiranno fiorentino nel gorgo della vergogna.
Non poteva mancare: ci sono le primarie del PD e c’è il rischio che la vittoria del NO, che il 4 dicembre scorso ha consentito di riavere le due camere gemelle, il CNEL (tempio sacro dei sindacalisti in pensione), non ha abbattuto costi e poteri delle nostre Regioni e così via, c’è il rischio – dicevo – che Matteo Renzi le vinca e abbia la possibilità di non andare in esilio, ma – addirittura – di tornare al Governo Italiano.
“Non si mai”, avranno esclamato i vecchi costituzionalisti, i neo dippini, il saccense Travaglio saccente, il vispo Davigo, il levantino Cairo, i nostri lepenisti di giornata, la banda dei falsari di Grillo e Cancelleri.
Ed ecco Romeo. “Oh, Romeo, perché sei tu Romeo?”, si chiede Giulietta Raggi al balcone del Campidoglio.
Ora sia chiaro: per quanto mi riguarda, se il teorema Woodcockiano regge, se un Sottosegretario è corrotto e/o corruttore, se il filo dell’indagine resiste alle verifiche processuali, se così fosse, le cose sarebbero gravissime e produrrebbero conseguenze radicali.
Se così fosse. Perché mi ricordo bene il Referendum dell’anno scorso contro la ricerca petrolifera in mare, con la deflagrazione di Trivellopoli, i grandi titoli del Fatto Quotidiano e del Manifesto (che il quell’occasione aumentarono le vendite di circa 36 copie). Che urla! Che insulti! Forche già in piazza. Un ministro che si dimette, decine di persone messe nel forno a microonde di Floris, Gruber, Giannini & soci.
La sentenza del Tribunale ha assolto tutti. Il Referendum antirenzi fu bocciato e la minoranza PD restò senza argomenti. Qualche giorno fa la Corte Costituzionale ha annullato la costituzione di un parco farlocco vicino alle coste pugliesi, per la cui protezione sei Regioni Italiane avevano potuto presentare il Referendum senza raccolta firme.
Io ci scrissi su Maredolce in questo articolo. Posso dire profeticamente?
Questa volta, il Referendum sulle riforme elettorali che tutti promettevano da 30 anni è stato bocciato, Renzi si è dimesso ed è in difficoltà, la minoranza PD (quelli della bicamerale con Berlusconi di 20 anni fa) ha preso coraggio e, guidati dal Prode Speranza, si incamminano baldanzosi su Livorno Duemila.
Romeo è il loro eroe, il Cavaliere (scusate, ma è una coincidenza) armato che fa giustizia. Ma io sarei leggermente più garantista e attenderei l’inizio del procedimento. E sapete perché?
Perché il Presidente della Regione Puglia ai tempi di Trivellopoli era ed è Michele Emiliano, che, ancora magistrato in ruolo, inventò un finto parco da proteggere, si coordinò con le altre Regioni e lanciò il suo primo assalto. Ma, di questo, nessuno sembra ricordarsi.
Nell’affare COVIP/Romeo ricompare quello che da oggi io chiamerò Scissione L’Emiliano.
E’ lui che è il d’Artagnan della scissione, è lui che, da magistrato, fa vedere due messaggini telefonici ricevuti e che coinvolgerebbero i nuovi furbetti dell’appaltino, non alla polizia o ai carabinieri, ma a Marchetto Travaglio, detto il Casaleggino, che manco a dirlo scatena l’inferno, lo Armageddon del mondo renziano!
Nel silenzio l’Emiliano che fa? Mi scindo o non mi scindo? Mi scindo. Guarda i sondaggi per i livornesi, capisce che ci sono troppi galli per un piccolo pollaio. Allora (per ora) non mi scindo.
Tolgo voti a Renzi alle primarie e poi mi … ri-scindo, portando agli speranzosi una dote maggiore. Mi spiace per il focoso conterraneo di Lino Banfi, ma stavolta non regge. Il processo COVIP vada avanti con grande velocità e rigore.
Ma Emiliano deve – secondo me – ritirarsi dalle primarie pd e dovrebbe pure dimettersi da presidente della regione Puglia.
“Carta perde, carta vince”: i laceri prestigiatori da giardinetti e mercati fanno questo giochetto per portar via quattro lirette agli ingenui spettatori.
Ma gli italiani hanno già molti guai e problemi per potersi permettere di subire i danni di questi disgustosi giochetti.
Diffidate dal guerrieri della giustizia, perché spesso approfittano del rombo dei cannoni per coprire i rumori della loro coscienza.
In copertina, particolare di una foto di Michele Emiliano tratta da Wikipedia. Di Damiano Zoffoli – https://www.flickr.com/photos/damianozoffoli/5715318721/, CC BY-SA 2.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=55883948 maldestramente inserita in una nota opera di Giambattista Tiepolo – Walters Art Museum: Home page Info about artwork, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=18783360
Nel testo, Romeo e Giulietta. Di Francesco Hayez – The Yorck Project: 10.000 Meisterwerke der Malerei. DVD-ROM, 2002. ISBN 3936122202. Distributed by DIRECTMEDIA Publishing GmbH., Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=152637
Caro Giovanni,il tuo articolo è suggestivo e mi auguro che tu abbia ragione perché se così non fosse ci sarebbe solo da fuggire non so neanche dove, vista la situazione internazionale.Ad majora