di Gabriele Bonafede
È sempre più triste vedere questa Italietta che si procura danni da sé stessa. Ha avuto l’opportunità di mostrare un video di Volodymir Zelensky all’appuntamento più italiano dell’anno, Sanremo, e se l’è fatta sfilare tra le dita dal folto gruppo di putinisti presenti nella società e nella classe dirigente di un paese ormai nell’angolo diplomatico.
E tutto ciò proprio nei giorni in cui il presidente ucraino sta raccogliendo ovazioni, consenso, sostegno in tutte le capitali europee. Da Londra a Bruxelles, passando da Parigi dove ha incontrato anche il presidente tedesco in un inedito vertice trilaterale europeo Francia-Germania-Ucraina.
In quella occasione nella capitale culturale d’Europa si è toccata con mano l’autoemarginazione dell’Italietta putinista. Al posto della bandiera italiana e di un capo di governo carismatico come Draghi, c’era la bandiera ucraina e un presidente-eroe come Zelensky.
Mentre a Sanremo ci si crogiola sul gossip, sui mazzi di fiori e gli ultimi tweet degli influencer, l’Ucraina diventa il partner privilegiato del motore europeo. Mentre gli italiani considerano Sanremo l’avvenimento più importante in assoluto, l’Italia si autoesclude dalle decisioni importanti in un momento drammatico come è quello della guerra scatenata dalla Russia in Ucraina.
L’Italietta putinista perde Sanremo come se fosse una guerra e perde la guerra come se fosse Sanremo
L’Italia poteva essere il vero motore del Mediterraneo europeo, magari insieme alla Spagna, per una vera concertazione degli sforzi a difendere e sviluppare il mondo libero e democratico.
Poteva esserci la bandiera italiana a Parigi insieme a quelle francese, tedesca e ucraina. Magari anche solo simbolicamente, con un video di Zelensky a Sanremo. Visto che gli italiani usano andare a Sanremo come in guerra e in guerra come a Sanremo.
Invece, niente. Una umiliazione, una emarginazione, inflitta all’Italia dagli stessi italiani, ormai in balia delle pesanti infiltrazioni dello stato terrorista russo in tutta la società: dalle università all’editoria, dalle scuole ai teatri.
I danni inflitti all’Italia dall’Italietta putinista iniziano ad assomigliare a quelli dell’Italia esclusa dai mondiali per ben due volte di seguito. E d’altronde, come diceva Churchill, il calcio e Sanremo sembrano molto più importante per gli italiani.
L’Italia è così esclusa per proprie colpe, per il proprio provinciale autolesionismo dai più importanti vertici diplomatici del momento che disegnano i destini dell’Europa e del mondo.
Zelensky raccoglie un’ovazione a Bruxelles. L’Italietta, così com’è, avrebbe al massimo evitato di essere accolta da fischi.
Italietta esclusa. Non qualificata. Non pervenuta. Come è giusto che sia, visto che non sa gestire nemmeno la propria comunicazione interna, in materie frivole come in materie vitali per la propria esistenza nel consesso delle nazioni libere e democratiche.
In copertina, Zelensky riceve la Legion d’Onore a Parigi. Foto tratta dal profilo ufficiale di Volodymyr Zelenskyi su Facebook.