di Gabriele Bonafede
Emergono sempre più inquietanti testimonianze di intere famiglie danesi maltrattate, compresi i bambini, dai cosiddetti “tifosi” inglesi prima, durante e dopo la partita Inghilterra-Danimarca. Sputi, minacce, insulti, maltrattamenti fisici e psicologici anche nei confronti di bambini. Tutto questo sotto gli occhi della polizia e con un servizio d’ordine assolutamente insufficiente.
La UEFA continua a mentire, affermando che nessuna segnalazione è loro arrivata. Invece le proteste sarebbero arrivate e ne parlano molti giornali inglesi (ad esempio qui), danesi e di altri paesi europei.
Le storie che emergono mostrano un comportamento più che vergognoso, e a tutti gli effetti inammissibile. Con le autorità di gestione dello stadio di Wembley colpevolmente assenti nel controllare e gestire la situazione.
Un ambiente di odio e divisione sciovinista provocato dalla Brexit e il governo di Boris Johnson
Va detto pure che la propaganda sciovinista e nazionalista del governo britannico guidato da Boris Johnson ha aumentato, e di molto, i rischi di episodi del genere.
Ma a Londra, soprattutto dentro e fuori lo stadio, si è veramente passato il segno. La follia del nazionalismo estremo e dello sciovinismo portato alle estreme conseguenze si è scatenata persino contro famigliole danesi accorse a vedere la partita e trovatesi in una situazione di pericolo per la loro salute e incolumità fisica. E con strascichi psicologici non indifferenti.
Da anni, e specialmente negli ultimi tempi, governo britannico e gran parte della stampa hanno pigiato l’acceleratore sulla diffusione di un nazionalismo estremo condito di insulti a tutti gli europei.
Il premier britannico ha stupidamente incitato i tifosi inglesi a sostenere l’Inghilterra in maniera scomposta, vestendo una maglietta della nazionale (inglese e non britannica) come se fosse un ultras.
Ha per giunta twittato l’immagine dal suo account ufficiale (immagine di copertina e qui il tweet). Suscitando inevitabilmente l’indignazione tra scozzesi, irlandesi e gallesi che fanno parte del Regno Unito ma non sono l’Inghilterra. E ricevendo migliaia di meme e risposte non proprio di approvazione.
Sputi, umiliazioni e minacce anche ai bambini
“Un bambino di nove anni è stato costretto a fuggire sul ponte superiore mentre suo padre è stato affrontato e preso a pugni allo stomaco da un tifoso inglese, dopo che un gruppo di 40 [tifosi inglesi] ha individuato le loro magliette attraverso le finestre”, riporta il giornale Evening Standard (qui in questo articolo).
Anche il quotidiano The Guardian ha più volte riportato storie che ormai appaiono vergognose per tutto il mondo del calcio inglese.
“Allan Nielsen ha detto sabato di aver visto i fan della Danimarca essere sputati e la polizia vicina che non ha fatto nulla al riguardo. “Nel complesso l’intera esperienza è stata spaventosa e ci siamo sentiti come se stessimo camminando in una zona di guerra e che fosse solo questione di tempo prima che qualcuno venisse da noi”, ha detto. “Abbiamo visto fan inglesi sputare sui bambini”, riporta il quotidiano in questo articolo.
In tempo di pandemia da Covid (soprattutto nel Regno Unito), trasmissibile attraverso la saliva, questi episodi, oltre che umilianti, sono un vero e proprio attentato alla incolumità fisica e alla salute pubblica.
I casi sono tantissimi e ben oltre la zona di Wembley, anche a chilometri dallo stadio, nei trasporti pubblici, nelle strade e piazze di Londra. Una vergogna assoluta che dimostra come la Brexit e il clima di sciovinismo estremista, insieme al cosiddetto “sovranismo”, abbia avvelenato l’ambiente del Regno Unito con il beneplacito del governo e dei media governativi.
Tifosi inglesi minacciano i bambini? La UEFA fa spallucce, la polizia pure
Cosa ancor più grave, la UEFA non è stata in grado di proteggere i tifosi danesi nemmeno all’interno dello stadio. I danesi hanno acquistato il biglietto per settori a loro dedicati e con il numero del posto. Ma dopo aver preso posto, si sono presentati gruppi di tifosi inglesi che li hanno cacciati tra insulti e minacce.
Tutto questo senza l’ombra di un addetto alla sicurezza negli spalti in quelle zone. E, quando queste cose si sono verificate in città, spesso la polizia di Londra non ha mosso un dito per proteggere le vittime. Ha semplicemente voltato le spalle.
Governo britannico e UEFA sono dunque responsabili per non avere fornito adeguata protezione e non avere fatto nulla, finora, per evitare gli incidenti. Anzi, continuano a negare l’evidenza di numerosissime testimonianze e lettere inviate dalle vittime.
La finale Inghilterra-Italia si avvicina dunque in un clima estremamente pericoloso, comunque finisca l’incontro. Quasi certamente questi incidenti si ripeteranno vista la totale mancanza di responsabilità e/o capacità da parte degli organizzatori e dell’amministrazione inglese.
In questo quadro, sarebbe meglio se l’UEFA si prendesse carico delle sue responsabilità e garantisca l’incolumità degli spettatori. Magari cercando di ridurre la tensione alimentata dal governo inglese e la stampa britannica, promovendo il fair play.
Invece, per lo meno fino a stamattina, nulla di nulla.