di Gabriele Bonafede
L’ex-presidente degli Stati Uniti Donald Trump è stato assolto dal Senato americano. Con 57 voti contro 43, l’accusa, sia pure ottenendo una larga maggioranza relativa, non raggiunge i due terzi necessari alla condanna nel secondo impeachment contro Trump. Sette senatori repubblicani, come previsto, votano per la condanna ma non sono sufficienti.
Donald Trump potrà dunque continuare a proporsi quale candidato per le prossime elezioni. Ma chi esce sconfitto in maniera probabilmente definitiva è proprio il partito repubblicano. Il Grand Old Party, il GOP, che fu di Abraham Lincoln ha infatti perso la sua connotazione di partito che rispetta la costituzione. Ha perduto, in effetti, il contatto con i propri valori fondanti trasformandosi in un partito estremista dominato da Trump e i suoi associati.
Le accuse erano gravissime e palesemente provate: l’incitamento a una rivolta violenta, a un vero colpo di stato, per ribaltare il risultato delle elezioni. Il partito repubblicano fallisce nel riconoscere l’evidenza, rifugiandosi sotto il velenoso ombrello di un presidente che lo ha spinto verso l’estremismo.
Caduti tutti i valori, compresi quelli della giustizia e dell’ordine e della difesa delle forze di polizia. Sono state chiare le immagini durante il processo per l’impeachment nel mostrare come i sostenitori di Trump abbiano assalito con violenza le forze dell’ordine. I senatori repubblicani hanno votato in massa per negare l’evidenza e sprofondare il proprio partito in una deriva senza via d’uscita.
Di fatto, il partito repubblicano non esiste più in quanto tale. Adesso esiste un partito di Trump: un partito estremista che non ha più nulla dei valori repubblicani. Un partito che ha ben poche speranze di recuperare credibilità in breve tempo e tantomeno di ottenere risultati elettorali nel prossimo futuro.
Il partito repubblicano, dissanguato già nei giorni scorsi dall’abbandono di masse di iscritti, diventa qualcosa ancora da definire. Ma che certamente non ha al suo interno che pochi rappresentanti al Congresso. La maggior parte, votando contro l’impeachment e poi contro la condanna di Trump, è totalmente disconnessa dalla sua stessa storia.