Pillola storica domenicale: un episodio del 1847 che testimonia i contrasti tra popolazione siciliana e Borboni prima dell’Unità d’Italia
di Pasquale Hamel
Il 3 luglio 1847, la squadra navale francese gettò l’ancora nel porto di Palermo. A bordo c’era un illustre personaggio, in quel momento ammalato. Si trattava dell’ammiraglio Francois-Ferdinand d’Orleans, principe di Joinville, figlio del re dei francesi Luigi Filippo.
Di quell’evento, le cronache raccontano le eccezionali manifestazioni di simpatia che il popolo palermitano rivolse ai nuovi arrivati. Proprio queste esagerate espressioni di simpatia, che contrastavano con la freddezza mostrata nei confronti della famiglia reale che in quei giorni alloggiava in città anche per assistere al Festino, indussero l’incaricato d’affari dell’Ambasciata francese a Napoli, monsieur De Lutteroth a recarsi in tutta fretta a Palermo per farsi un’idea di quanto stava accadendo.
Il diplomatico dovette constatare che, in Sicilia, la dinastia borbonica appariva irrimediabilmente isolata. Che il popolo siciliano, in tutti i suoi ceti, aveva di fatto sfiduciato i Borbone e che era pronto, presentandosi l’occasione, a buttarsi in braccio a chiunque pur di porre fine ad una condizione che generava disagio e degrado.
Di queste sue constatazioni ne scrisse in una lettera indirizzata, il 18 luglio successivo, al ministro dell’Interno francese ed eminente storico, Francois Guizot perché il governo francese ne tenesse conto.
Sempre il De Lutteroth, in una successiva missiva, aggiungeva a quanto già comunicato, che la famiglia reale siciliana era oltremodo irritata per il protrarsi, a causa della malattia del comandante, della presenza francese a Palermo quasi desse peso a qualche malevola voce che paventava, con il favore popolare, un colpo di mano francese per impadronirsi di Palermo e della Sicilia espropriandone i legittimi sovrani.
Quelle voci, peraltro, erano arrivate a Londra tanto che il governo di sua maestà britannica, che riteneva la Sicilia propria zona d’influenza, aveva fatto partire dalla base navale di Spithead, presso Portsmouth, una flotta diretta verso sud. In realtà, quelle preoccupazioni erano infondate dal momento che Luigi Filippo, già nel 1831, aveva proclamato, in maniera tassativa, il principio del “non intervento” negli affari italiani.
La crisi ben presto si risolse perché alla flotta francese venne ordinato di lasciare Palermo. Per la cronaca, bisogna ricordare che, alla partenza della flotta, le banchine del porto si riempirono di gente che ancora una volta manifestò i propri sentimenti di simpatia per i francesi. Quanto accadeva era la premessa della rivoluzione che di lì a qualche mese, nel gennaio 1848, avrebbe infiammato la Sicilia.
In copertina, immagine tratta da Wikipedia. Par Horace Vernet (1789-1863) — château de Versailles, Domaine public, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15739689. Qui una squadra navale francese è rappresentata in una missione in Messico nel 1838
Nel testo, Rivolta di Palermo 1848 https://commons.wikimedia.org/wiki/File:Rivolta_di_Palermo_1848.jpg