
Gallo Belotti si sposa a Palermo ignorando i tifosi, coperto da ombrellini ridicoli mentre la sposa è incappucciata di bianco. I tifosi urlano “Vergogna”
di Gabriele Bonafede
Certo che il mondo del calcio sembra scendere sempre più in basso. Persino nei matrimoni glamour. Succede infatti che Andrea Belotti, detto il Gallo, calciatore lanciato dal Palermo e i suoi tifosi, e che a Palermo ha trovato la sua anima gemella oltre che la fortuna professionale, decida di convolare a nozze in città.

D’altronde è d’uopo: la città della sposa è quella che generalmente va scelta nel matrimonio. E dunque: annuncio in pompa magna già da tempo, invitati VIP, compreso quel Pazzini che è capitano della rivale Verona, calciatori, e tutto l’entourage-glamour di rito. Persino Javier Pastore sarebbe stato invitato.
La chiesa è quella di Piazza San Francesco di Paola, a due passi da Piazza Politeama, dove vengono celebrati i successi del Palermo, se arrivano. A Piazza Politeama si festeggiano le promozioni in serie A e qualche altra rara impresa rosanero.
Davanti la chiesa si presenta un piccolo popolo di ammiratori, di tifosi che non hanno dimenticato i gol e la simpatìa di quel ragazzino vestito del rosa e del nero. Che si metteva la mano in testa a mo’ di cresta del gallo ogni volta che segnava. Sono 16 i gol di Andrea Belotti in rosanero, tutti con il sostegno di un pubblico che lo ha subito ammirato e amato.
E quindi, eccoli lì, i tifosi sinceri, a vedere Gallo Belotti che scende dall’automobile da cerimonia, vestito da sposo. Applausi, urla di apprezzamento, incitamenti, come se avesse il pallone sui piedi, pronto a scoccare il tiro e segnare per i rosa…. Ma cosa succede? Non solo non ringrazia, nemmeno si volta.
Perché? Boh. Ma la cosa non piace. Ovviamente. Ed è accompagnato da un nugolo di hostess e steward muniti di ridicoli ombrellini bianchi. Fino alla chiesa, nemmeno un cenno verso la folla.

Succede poi anche di peggio. Arriva la sposa, palermitana del quale qui non riportiamo il nome per un motivo ben preciso: sembra voglia rimanere anonima. Infatti, scende dall’auto cerimoniale ed ha in testa un cappuccio bianco, di quelli che usavano i leggendari Beati Paoli.
Ci si aspetta che lo tolga, e si faccia vedere. Macché. Entra in chiesa, coperta anche lei da quei ridicoli ombrellini bianchi, come è successo pochi minuti prima per il suo giovane, hem, “gallo”….
Sarà perché una sposa si svela dopo che ha scambiato l’anello e le parole di rito? Mancu chistu. Appare dalla chiesa e niente visibilità, sempre ombrellini-kitsch, e sempre il cappuccio da Beati Paoli.
“Vergogna”, urla la folla. E ne ha ben donde. Pare ci sia un motivo: diritti venduti a una rivista. Doppia vergogna.
Ne esce molto meglio Giampaolo Pazzini, che pur avendo più volte segnato contro il Palermo appare rilassato e sportivo. Mostra il suo volto di campione ancora in corsa, e si fa riprendere con molta più facilità. E diventa più simpatico del Gallo.