
Macron ha proposto una nuova manovra finanziaria per lo sviluppo della Francia
di Gabriele Bonafede
Gli exit poll per le elezioni presidenziali francesi del 2017 danno Emmanuel Macron largamente in testa con il 65,1% delle preferenze, contro il restante 34,9% per la candidata neofascista Marine Le Pen. Il quotidiano francese Le Monde considera certa la vittoria del candidato indipendente d’area centrista titolando “Macron eletto presidente”.

Si tratta di exit poll, ma che nel primo turno avevano predetto correttamente il responso finale. Anzi, Macron aveva raccolto una percentuale maggiore rispetto a quella riportata negli exit.
Finirebbe così, con la vittoria del candidato democratico, centrista ed europeista, una drammatica e aspra campagna elettorale che ha registrato insulti in tv, forti contestazioni, lancio di uova marce alla candidata d’estrema destra, e l’incredibile astensione del sedicente antifascista e “post-comunista ecologista” Jean-Luc Mélenchon.
Lo stesso Emmanuel Macron, aveva lasciato un tweet “fisso” nel suo profilo: “Rendez-vous Place du Carrousel du Louvre”, “Appuntamento a Piazza du Carousel del Louvre” per le 20.00 del 7 maggio, giorno delle elezioni. Segno di una quasi certezza della vittoria, d’altronde annunciata da sondaggi che si sono rivelati credibili nel primo turno, nonostante una corsa a undici candidati.
En Marche! Il nuovo movimento politico di Macron, ha già messo in onda nei propri canali social la diretta dal Louvre sui festeggiamenti. La grande piazza è già affollata da migliaia di sostenitori con bandiere tricolori spiegate al vento.
Il primo maggio, Macron aveva postato uno slogan molto chiaro: “Il 7 maggio non si decideranno i prossimi cinque anni, ma probabilmente i prossimi decenni del nostro Paese”.
Si apre adesso una fase complessa della vita politica francese ed europea perché le opposizioni di destra e di sinistra hanno dimostrato di essere forti e quasi maggioritarie ancorché divise. Se si sommano i voti al primo turno della Le Pen, di Mélenchon e il candidato di estrema destra accodatosi alla le Pen, si arriva intorno al 50% dei voti.
Le cose che uniscono l’estrema destra e l’estrema sinistra francesi sono sostanzialmente due: la forte critica all’Unione Europea, e l’ammirazione per Putin e le sue politiche antioccidentali.
Estrema destra ed estrema sinistra rimangono invece separate sul tema fondamentale dell’integrazione di immigrati nel contesto sociale francese e sull’accoglimento o meno dei rifugiati che fuggono dalle guerre.
Il prossimo appuntamento elettorale sarà molto presto, il 18 giugno. Quando il movimento di Macron “En Marche!” si presenterà per la prima volta a una tornata elettorale politica in un quadro di grande cambiamento. E che vede, in base ai risultati delle presidenziali, grandi difficoltà, se non una rotta. del Partito Socialista e l’avanzata dei partiti all’estrema destra e sinistra.
Tuttavia, la grande vittoria di Macron alle presidenziali potrebbe unire il popolo francese, così come auspicato dalle idee del movimento e nuovo soggetto politico En Marche!, in una prospettiva di rinnovato ottimismo e progresso per la Francia e l’Europa.
Considerando il karakiri del Regno Unito nei riguardi delle politiche europee, avvenuto a causa della Brexit, la Francia ha infatti un ruolo ben maggiore in Europa. Soprattutto se alle elezioni tedesche si riconfermi, come è probabile, un governo a forte componente europeista, sia esso guidato da centrodestra o centrosinistra.
In copertina, Emmanuel Macron nella foto del suo profilo twitter.