![](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2016/05/Gradinata-Palermo-Verona1-e1463833153393.jpg)
Santa Rosalia era lassù e ci ha messo del suo.
di Gabriele Bonafede
Forse passerà alla storia come “Il campionato di Santa Rosalia”: è il torneo appena concluso dal Palermo con una meritata salvezza all’ultimo respiro. E dove la Santuzza sembra “averci messo del suo”. Con annesso ringraziamento e acchianata su Monte Pellegrino di alcuni dei giocatori più rappresentativi di questa squadra segnata da una tribolata quanto indimenticabile stagione.
![Stefano Sorrentino e i giocatori più rappresentativi del Palermo fanno l'acchianata a Monte Pellegrino da Santa Rosalia](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2016/05/Sorrentino-e-giocatori-Palermo-a-Monte-Pellegrino-300x225.jpg)
Qualcuno ha dato del blasfemo ai giocatori che si sono recati al santuario per ringraziare. Ma, evidentemente, è qualcuno che non conosce gli insegnamenti della Santuzza di Palermo: che non ne conosce, forse, la storia. La storia di Santa Rosalia e la nota leggenda sono infatti un insegnamento che vale per i credenti e anche per i non credenti.
E sono insegnamenti che valgono anche nel calcio come sport e non come sordido business, quindi nel calcio come è concepito dalla stragrande maggioranza di tifosi rosanero, compresi gli ultras che ogni tanto sbagliano. Insegnamenti che sono più che esemplari.
Santa Rosalia, infatti, non è stata solo una giovane donna che ha combattuto in tempi terribilmente avversi per le parità di diritti e l’autodeterminazione delle donne. È anche un personaggio storico, per lo meno nella leggenda tramandata, che ci ricorda il senso della correttezza e soprattutto il valore della gratitudine. Che sia gratitudine proveniente da un miracolo o meno. Che provenga dalla fortuna, come quei due pali all’ultima giornata, oppure dalla forza di volontà o da quello che si vuole: per cose importanti e meno importanti.
![Palermo salvo, e Curva Nord di nuovo in festa. Foto di Carmelo Busardò](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2016/05/Curva-nord-Palermo-Verona_zoom_OK-300x174.jpg)
E, va detto, la gratitudine nel calcio di oggi non solo è cosa troppo spesso dimenticata, ma è anche qualcosa che è più importante del mero fatto calcistico: una società in serie A significa anche lavoro per molti concittadini. E il lavoro è cosa seria e certamente non futile. Fare l’acchianata a Monte Pellegrino è un atto di gratitudine nella buona e nella cattiva sorte, ovviamente più spesso è voluta nella buona sorte, soprattutto per uno scampato pericolo.
In questa Palermo dove, tranne alcune eccellenze culturali, si vive una stagione di forte declino economico e del lavoro, il mantenimento della serie A rappresenta il mantenimento di una posizione per molti che lavorano nella società US Città di Palermo e molti altri che lavorano nell’indotto. Basterebbe questo. Ma è anche un segnale di speranza, di mood positivo verso il futuro. Che, nei momenti di difficoltà, ci vuole come il pane.
La stagione calcistica rosanero è stata piena di difficoltà, spesso anche autolesionistiche com’è nel vizietto dei palermitani di nascita e d’adozione. Difficoltà che sono state risolte in maniera quasi miracolosa. Miracolose alcune vittorie grazie ai legni degli avversari e alle parate di Sorrentino (ma anche di Posavec e Alastra). Miracolose alcune reti degli attaccanti, da Gilardino a Vazquez (migliori marcatori) passando per Trajkovski e Hiljemark.
![Gilardino ha mantenuto le promesse: il gol numero 10 in una stagione da 10 e lode per lui](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2016/05/Gilardino-dopo-gol-al-Verona_M-300x221.jpg)
Ma miracolosa è stata soprattutto la tenuta nei confronti di un calcio malato. Che, a molti tifosi rosanero, sembra aver voluto la retrocessione del Palermo a tutti i costi, anche a costo di tenersi il Carpi (privo di seguito calcistico) in massima serie. Non sondiamo qui i motivi di innumerevoli attacchi mediatici e calcistici nei confronti del Palermo. Basti pensare che per mesi lo sport nazionale italiano è passato dal “calcio” al “tiro-a Zamparaini”, che è anche, al momento, il “tiro-al-Palermo”.
Due numeri su tutti: il Palermo ha ottenuto un penalty a favore su 38 gol realizzati mentre il Carpi ne ha ottenuto uno ogni 4 gol. Si tratta di un abisso tra le due situazioni che è statisticamente significativo. È infatti una concomitanza le cui probabilità di avverarsi equivalgono al verificarsi di un intero agosto di neve a Porto Empedocle. Ed esperti in statistica come bookmaker sanno di cosa sto parlando. Qualcosa che, unito a tanti altri episodi, fa pensare. Molto.
Ma la Santuzza è la Santuzza, e che “sia stata lei” o meno, poco importa. La gratitudine, sia pure nella sola fortuna, va espressa. O per lo meno è giusto farlo.
![Trajkovski ha appena scoccato un tiro stupendo: la palla s'insaccherà con una traiettoria incredibile per il gol rosanero numero 1100 in serie A](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2016/05/Trajkovski-gol-Palermo-1100-in-serie-A-300x169.jpg)
Il campionato 2015-2016 non è stato solamente quello dei miracoli effettivi o supposti che siano, o dei “complotti” reali o teorici. Pochi si sono accorti che questa stagione segna una serie di record nella storia ultracentenaria del sodalizio rosanero. Il primo è che il Palermo ha realizzato il suo millesimo punto in serie A, precisamente nella partita Palermo-Frosinone 4-1, passando da 999 a 1002 punti con quella vittoria.
È stato segnato anche il gol numero 1100 in serie A, se non sbaglio da Trajkovski, e anche questo nella partita Palermo-Frosinone 4 – 1, sempre con Ballardini alla guida. Non basta, con questa stagione il Palermo raforza il sedicesimo posto nella speciale “classifica perpetua di serie A” (https://it.wikipedia.org/wiki/Serie_A_2015-2016), sopra il Vicenza e si avvicina al Parma, che al momento milita in Lega Pro. Inoltre, il Palermo con questa stagione si è portato a 992 partite giocate in serie A. Con la salvezza si è assicurato la possibilità di giocare la millesima partita in massima serie, il che avverrà all’ottava giornata del prossimo campionato.
Insomma, è stato un campionato storico: il campionato di Santa Rosalia e del millesimo punto.
Ed ecco il gol numero 1100 del Palermo in serie A, segnato da Aleksandar Trajkovski. Merita:
Foto in copertina di Carmelo Busardò.
Foto di Alberto Gilardino tratta dalla pagina FB Palermo Calciomercato 24H su 24