19 Marzo 2024

3 thoughts on “Gattopardi e gabelloti. Perché la Sicilia rimane ancorata a 150 anni fa

  1. Caro Giovanni, se è vero che per far lievitare una grande quantità di farina basta poco lievito, è vero anche che se questo non è abbastanza, è la farina a soffocarlo. Il nostro lievito “buono” non è sufficiente a lievitare la farina-Sicilia. Non arriva alla cosiddetta “massa critica” per fare il miracolo. I motivi per cui è poco sono più d’uno, ma grosso modo – a mio avviso – eccoli qua. Il primo: il nostro sistema è indistricabilmente basato sul clientelismo, che impariamo dalla culla: “cu ci canuscemu ddocu?”. Non ne abbiamo vergogna, anzi ce ne facciamo un vanto (“C’era una fila che non ti dico, ma lì ci conosco uno, e futtivu a tutti”). La conseguenza è quel terribile, umiliante “A cu apparteni chistu?” che sottolinea quanto uno da noi non vale per quello che è, ma per la persona, il gruppo o la cosca di cui è proprietà. Inevitabile che le nuove leve nascano in gran parte pronte a ricalcare le orme di chi le ha precedute. Il secondo motivo è il “si salvi chi può”. E “chi può” è in genere un appartenente alla classe media, scolarizzata, quella che, di fatto, produce più “locomotive” – gli uomini che tirano la volata alla società. Fra questi, chi ci riesce “sistema” il figlio vicino a sé – nel suo studio, o dove trova “la mano giusta”. Chi non ci riesce, o ha figli che, magari perché hanno visto il mondo normale e magari ci hanno fatto addirittura l’Erasmus, sono schifati dei nostri andazzi, aiuta i propri ragazzi a trasferirsi al nord o all’estero. Ecco che fine fa il nostro lievito: una parte marcisce, una parte se ne va … e una parte, insufficiente, rimane a disperarsi facendo lavori talvolta inadeguati, altre umilianti e spesso non facendone affatto. Una volta ho paragonato la Sicilia a un acquario con le pareti di vetro, i cui pesciolini credono di essere parte dell’oceano, e invece sono integrati in un ecosistema diverso in cui per decine d’anni c’è stata una mano che ha versato l’acqua e ha distribuito il mangime. Pesciolini che quella mano hanno imparato a ingraziarsi e baciarla. Adesso che il livello dell’acqua scende, e il mangime scarseggia, i pesciolini impazziscono come i tonni nella camera della morte. Si agitano disperati, alcuni fanno follie per attaccarsi alla mano battendo la concorrenza, altri, depressi, si adagiano sul fondo, e i più fortunati sono lanciati fuori dall’acquario da genitori finché sono in tempo.

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