di Giuseppe D’Agostino
Una pietra che rotola piano piano e che porta con sé tutta l’ansia di una semifinale che la Spagna meritava di vincere e l’Italia no. Una palla beffarda e chirurgica, come solo un centrocampista freddo e preciso come Jorginho poteva calciare (qui il video della Rai).
Siamo in finale e dobbiamo esserne felici, ma il campo e la partita avevano detto altro: l’Italia per la prima volta in questo torneo ha affrontato una squadra tecnicamente dotata, e ha mostrato tutti i suoi limiti.
Il torto (grave) dei ragazzi dell’ottimo Luis Enrique è stato quello di dilapidare una superiorità tecnica e tattica lampante e una quantità industriale di palle gol. Con un attaccante esperto e cinico, gli iberici sarebbero andati di manita facilmente.
Gli Azzurri sono mancati in tutto, in mentalità, in approccio alla gara, nei confronti diretti sul campo e anche in concentrazione. Sugli scudi solo un ottimo Donnarumma e un Chiesa al cui gol ci siamo aggrappati come una zattera. Il resto della squadra è stato sotto la sufficienza, e certamente non basterà per battere Inghilterra o Danimarca.
Chi mi segue sa che sin dal primo momento ho detto che Mancini ha compiuto un miracolo, con una rosa oggettivamente modesta e nella quale continuo a non credere. Ma sia come sia, siamo in finale e questo conta più di ogni opinione. Un grande risultato di cui il nostro calcio aveva bisogno.
“How does it feel, ah how does it feel?
To be on your own, with no direction home
Like a complete unknown, like a rolling stone!”
Jorginho e una rolling stone…
Non resta che ascoltare ancora una volta la canzone:
In copertina, Jorginho ha appena fatto rotolare una palla come se fosse una rolling stone, portando l’Italia in finale per gli Europei di calcio “2020”, giocati nel 2021.