![](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2021/02/Azione-Carlo-Calenda-presentazione-I-Mostri-1.jpg)
di Gianluca Navarrini
Sempre più spesso le cronache giornalistiche parlano di Azione come di un partito moderato, centrista, benché il suo attuale leader, Carlo Calenda, non gradisca molto tale definizione.
![](https://www.maredolce.com/wp-content/uploads/2021/02/Azione-Carlo-Calenda-con-Sergio-Parisi-e-Vincenzo-Maraio-26-feb-2020-300x182.jpg)
Forse perché in Italia, quando si parla di partiti moderati, si allude a forze politiche conservatrici, il cui centrismo è sinonimo di immobilismo e di conformismo. E, infatti, la loro funzione politica è sempre stata di tipo “rassicurante”.
Visto che i partiti di sinistra e quelli di destra, da soli, non hanno mai avuto i numeri per governare il Paese, le forze moderate hanno sempre costituito l’addendo necessario per formare una maggioranza.
La loro presenza – diventando ago della bilancia – rassicurava gli elettori delle forze in quel momento all’opposizione che una sinistra al governo non avrebbe fatto cose troppo di sinistra; e che, viceversa, una destra al governo non avrebbe fatto cose troppo di destra.
Ma, a forza di frenare sia la destra sia la sinistra, i partiti cosiddetti moderati (nelle loro varie incarnazioni) hanno frenato anche il Paese, trasformandosi in una insopportabile zavorra.
Azione e moderatismo: un chiarimento
Perciò il moderatismo politico, in Italia, non può essere identificato con la moderazione politica, che ha tutt’altro significato. Se moderatismo vale come conservatorismo, moderazione equivale a sobrietà, senso della misura, equilibrio e mitezza. La moderazione politica si contrappone all’estremismo, alla smodatezza, alla violenza, allo squilibrio, ma non al progressismo e al riformismo, di cui, anzi, dovrebbe essere la migliore interpretazione.
Azione, in quest’ottica, non corrisponde al ritratto del moderatismo politico, ma intende dar vita a una politica mite, misurata, pragmaticamente equilibrata e progressista. Anche perché, soprattutto nell’attuale situazione, l’Italia – immobile da oltre trent’anni e impantanata in una tremenda crisi economica, politica e sociale – non ha bisogno di un nuovo moderatismo conservatore: a conservare la miseria son tutti capaci.
Per guidare e governare il progresso, invece, occorrono determinazione, visione del futuro, competenza e tanto, tantissimo coraggio. Un coraggio che – non avendolo mai avuto – il pavido e mediocre moderatismo italiano oggi non può darsi.
In copertina, Carlo Calenda parla del suo libro “I Mostri”, (Feltrinelli 2020). Foto tratta dal suo profilo ufficiale Facebook.