di Gianluca Navarrini
Trovo che sia estremamente istruttiva la visione del filmato in cui Beppe Grillo riferisce del suo incontro con Draghi.
Il video apparso nei social a cinque stelle (ad esempio sulla pagina Facebook Cinque Stelle qui) chiarisce perfettamente come sia andato l’incontro durante le consultazioni. È senza dubbio un documento ricco di informazione sull’approccio e la realtà percepita dal mondo grillino. Una specie di quintessenza dell’alta filosofia del “garante”.
Nel filmato dato in pasto ai militanti, Grillo ha infatti proposto di mettere al primo posto l’ambiente e di “inserire” in Costituzione un esplicito riferimento alla questione ambientale, “senza modifiche costituzionali”. A parte che già gli artt. 2, 9, 32, 41 e 42 Cost. consentono di ritenere la tutela dell’ambiente come un valore costituzionalmente rilevante, Grillo dimostra ancora una volta di parlare di cose che non conosce e che non capisce: inserire qualcosa in Costituzione equivale a modificare la Costituzione.
Non si inseriscono previsioni costituzionali nuove con un dpcm o con D.L. Occorre una legge costituzionale. E l’innesto di una nuova previsione reagisce su tutto il testo costituzionale, perché la Costituzione è un organismo vivo, nel quale non puoi illuderti di impiantare un nuovo elemento senza il rischio di crisi di rigetto.
Fin qui, tutto sommato, nulla di particolare.
Ma poi l’ex comico genovese si è lanciato in un complesso e raffinato ragionamento, discettando di finanza senza speculazione, di tepore senza caldaie, di frescura senza frigoriferi. E ha pronunciato discorsi senza sintassi, manifestando pensieri senza logica.
Però lo ha fatto con trasporto enfatico e con la solita aria ispirata e profetica. Tanto che lo stesso Draghi – con sottile e velenoso sarcasmo – lo ha fulminato con l’appellativo di Elevato. E dopo aver pazientemente ascoltato i deliri senza capo né coda dell’Elevato, gli ha dato ragione su tutto. E che altro avrebbe dovuto fare? Chiamare la neurodeliri?