di Gabriele Bonafede
È ormai ufficiale da un paio di giorni: sono almeno due i morti per coronavirus in Iran. Ma oggi le notizie sono diventate preoccupanti. Il governo della Repubblica Islamica dell’Iran ha infatti confermato almeno altri tre casi di infezione indicando anche le città.
Due risultano ricoverati a Qom, circa 150 km a sud-ovest della capitale Teheran, e un terzo ad Arak, non lontano da Qom verso sud-ovest. In Italia lo conferma anche l’Ansa. Ce ne sarebbe però almeno un altro a Babol che è a poche decine di chilometri a nord est di Teheran, vicino al mar Caspio.
Sono proprio le città e le loro posizioni rispetto a Teheran che fanno temere. E non solo. Qom, infatti, è meta religiosa di pellegrinaggi di immense folle. Solo oggi il governo ha deciso di dissuadere la popolazione dal pellegrinaggio, ma ormai il contagio sembra in atto ed è difficile stimarne l’entità.
Migliaia di visitatori sciiti sono stati a Qom, considerata città santa, nelle ultime settimane. E per andare da Qom a Babol e viceversa si deve necessariamente passare da Teheran.
Ma questo è niente. I due casi dichiarati fino a ieri sono già casi purtroppo conclusi con il decesso. E a questi se ne aggiungerebbero altri già dal pomeriggio di oggi (20 febbraio 2020) stando a un tweet di un ospedale iraniano (nell’immagine) rilanciato dall’account twitter CoronaVirus Breaking News . D’altronde, la BBC parla di 25 casi di coronavirus in un ospedale di Qom. Va anche detto, che l’Iran avrebbe una bassa capacità di realizzare test che confermino o meno i contagi.
Non è finita qui,. Infatti sui social circola un audio di un medico iraniano che parla già di ben 20 decessi. Quest’ultima notizia non è ancora confermata. Ma va da sé che il governo dell’Iran sia possibilmente ancora meno veritiero e celere della Cina nel dare le notizie.
Insospettisce molto che siano stati dichiarati direttamente due casi con decesso quale prima notizia, senza almeno un centinaio di casi che giustificherebbero il tasso di mortalità del circa 2%, finora registrabile nei dati ufficiali del WHO, in gran parte basati sulle cifre ufficiali cinesi. Anch’esse d’altronde poco credibili e stimate da molti esperti a 10-20 volte di più.
D’altronde, alcuni video circolati sui social parlano chiaro. Uno dei pazienti purtroppo deceduti, è confortato da un presumibile parente privo di protezione. Gli ospedali non sembrano attrezzati.
Nelle città iraniane è iniziata la corsa alle mascherine e il governo iraniano avrebbe già messo in quarantena l’intera città di Qom, o almeno alcune parti. Si tratta di una metropoli di circa un milione di abitanti. L’Iran ha una popolazione di circa 83 milioni di persone ed è da sempre il trait d’union tra Asia ed Europa, passando per il Caucaso o il Medio Oriente.
L’Iraq avrebbe già fermato i voli da e per l’Iran ed è comprensibile perché non è certo facile capire la gravità della situazione visto che il livello di segretezza e di censura su determinate notizie è molto alto in Iran. Per giunta, proprio domani ci saranno le elezioni legislative nel Paese. Anche questo, secondo alcuni osservatori, avrebbe contribuito a censurare le notizie. Aggiungendo, tra l’altro, ulteriore danno perché, evidentemente, non è stato ancora spiegato agli elettori come comportarsi nei seggi per ridurre le occasioni di contagio.
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