di Gabriele Bonafede
C’è il rischio concreto di una nuova, prolungata, catastrofe umanitaria. Donne e bambini iniziano a essere massacrati, nuovamente, nella parte settentrionale della Siria.
In Siria è già un inferno che si prolunga, adesso indefinitamente . Scatenato dalle forze armate turche che impiegano anche terroristi di Al-Qaeda nelle forze paramilitari dell’SNA sostenute da Ankara e ben fornite di armi e blindati.
Sono già oltre 100mila nuovi profughi. Se ne prevedono oltre 300mila.
Quartieri civili colpiti, ospedali evacuati, intere popolazioni in fuga. Chi è stato colpito si aggiunge alla lunghissima lista di morti, feriti e mutilati. A pagare, come sempre, le popolazioni civili.
Amnesty International dirama un comunicato stampa drammatico, dal titolo eloquente: “Offensiva militare turca rischia di provocare una catastrofe umanitaria” .
Nel frattempo, le diplomazie internazionali si muovono. Per adesso, l’Europa reagisce in ordine sparso, e non è una novità. Ma la condanna è quasi unanime. Alcuni paesi hanno iniziato ad agire, per lo meno come prima risposta: Olanda, Norvegia e Finlandia e Germania hanno già sospeso la vendita di armi alla Turchia.
L’Europa discute sanzioni. Persino il governo italiano, privo di un ministro degli esteri d’esperienza, inizia a pensare a qualche forma di sanzione contro la guerra di Erdogan.
Oltre alle terribili sofferenze imposte alla popolazione, l’effetto dell’attacco turco ai curdi produce ulteriori disastri. Dalle prigioni scappano i miliziani Isis, tentando la fuga in un momento di grande difficoltà per i curdi che li avevano catturati e virtualmente debellati a prezzo di sofferenze immani.
È un’altra guerra drammatica che si poteva, si doveva, evitare. Con conseguenze già mostruose in pochi giorni.
In tutto questo, le forze militari degli USA si ritrovano nel mezzo della battaglia senza sapere che fare. Già una volta hanno rischiato d’essere colpiti dall’artiglieria turca. E non è dato sapere cosa succederà di ora in ora agli americani sul terreno.
Mentre anche Kobane è investita dalla nuova guerra, le due città di confine Tell Abyad (Gire Spi in curdo) e Ras Al-Ayn (Sere Kanye in curdo), sono investite dalle direttrici di attacco delle forze turche, che puntano anche a occupare in più punti la strada di collegamento principale parallela alla frontiera.
Le due città sono in procinto di essere chiuse da un anello di assedio. Decine di villaggi intorno a queste due aree urbane sono ormai controllati dai terroristi dell’SNA oppure dall’esercito turco.
Si profilano almeno due assedi con tutti gli orrori della guerra siriana. Una guerra che riporta l’umanità al medioevo: morti, feriti, fame, disperazione
Nel frattempo a Donald Trump non può interessare di meno. Continuando a mandare messaggi sconnessi via twitter, soprattutto per difendersi dall’impeachment, oggi è andato a giocare a golf. È la 236ma volta durante il suo mandato finora.