Ancora una volta volano gli stracci nel governo. A questo giro la discordia è sull’utilizzo delle FF.AA.
di Vincenzo Pino
Volano gli stracci nel governo se qualcuno osa contrapporsi alla narrazione salviniana. L’attacco frontale è ora contro la ministra della Difesa Trenta rea di difendere le forze armate dalle incursioni di Salvini che vorrebbe trasformarle nella longa manus del ministero degli interni.
Il leader leghista vorrebbe adibire le forze armate a funzioni di ordine pubblico sul mare. Ma non è questo certo il compito che costituzionalmente hanno.
La polemica non nasce da ora ma affonda le sue radici nella rinuncia del governo italiano alla prosecuzione della missione Europea “Sophia”.
Quella missione comprendeva l’impegno coordinato delle forze armate europee, coordinate dal comando italiano, a pattugliare le coste libiche per evitare il traffico dei migranti. Bloccando gli scafisti, e distruggendo i mezzi sui quali si svolgeva questo ignobile traffico.
C’erano diverse navi ed aerei pattugliatori messi a disposizione di Francia, Spagna, Inghilterra, Germania e Belgio.
Ecco come ne parlava sui giornali alcuni mesi fa il ministro della Difesa del governo attuale, di fronte al pericolo di smantellamento dell’operazione stessa voluta da Salvini.
Lo stratega Toninelli con Salvini contro il ministro Trenta
“La ministra Elisabetta Trenta ha cercato di difendere l’operazione, definendosi “orgogliosa” per quello che aveva realizzato: “E’ una realtà importante che opera per proteggere la sicurezza delle nostre nazioni e dei nostri cittadini, prevenendo e contrastando traffici illeciti e tratta di esseri umani”. Ma il resto del M5S, a partire dal ministro Danilo Toninelli, si è allineato a Salvini, rompendo i ponti con Bruxelles. (22 gennaio 2019 Repubblica)”.
Per cui anche il pezzo della narrazione salviniana per cui l’Europa avrebbe lasciati solo gli italiani a contrastare il fenomeno si dimostra ancora una volta falsa ed antistorica.
E non lo diceva certo l’opposizione ma una ministra, competente e preparata, di quel governo (forse tra la poche).
Privo del presidio europeo, del suo naviglio e dei ricognitori aerei che controllavano le coste libiche oggi il mare Mediterraneo si presenta come un colabrodo.
E mentre la nostra attenzione viene calamitata dai cento naufraghi tra Sea Watch e Mediterranea non si fa riferimento al fatto che nel 2019 sono sbarcate circa tremila persone in Italia da quando è stata depotenziata la missione europea Sophia.
L’operazione mediatica di Salvini e del suo sodale Di Maio è ora quella di concentrare tutto sulla persecuzione delle Ong e non sul fenomeno generale dei naufraghi che la legge del mare obbliga al salvataggio ed allo sbarco nel porto sicuro più vicino.
Di questo sarebbero colpevoli le Ong, così presenti ora di fronte alla coste libiche mentre il governo italiano vorrebbe nascondere cosa realmente avviene da quelle parti.
E su questa operazione di isolamento dall’Europa il governo ha giocato tutte le sue carte anche in politica estera.
Il pessimo summit di Conte
Alcuni mesi prima, infatti, Conte aveva in tasca la soluzione di tutti i problemi dell’area, quando convocò unilateralmente un vertice tra i paesi interessati al fenomeno migratorio a Palermo, cui non intervenne nessun capo di stato europeo.
Il summit doveva sancire il successo dell’azione diplomatica italiana nell’immagine della stretta di mano tra Serraj ed Haftar.
Quanto farlocca fosse quella rappresentazione lo hanno dimostrato gli eventi successivi.
Il governo italiano non ha più, a seguito di questi disastri, una politica estera degna di questo nome ed una politica di contenimento del fenomeno migratorio efficace.
E dopo aver fatto fallire la missione europea Sophia, non ha il minimo prestigio per incidere sulle scelte di politica europea e sui suoi assetti di direzione.
Sui temi trattati vedi l’ampia rassegna su Maredolce, in particolare:
Le bugie del governo sui migranti
Il flop dell’Italia nella conferenza sulla Libia
Fonte citata Repubblica 22 Gennaio 2019
In copertina, Elisabetta Trenta, immagine tratta da Wikipedia. Di Assianir – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=78893699