di Gabriele Bonafede
Il Festino 2017 per Santa Rosalia è imminente e un’artista catalizzerà l’attenzione di migliaia di palermitani e turisti: Roberta Azzarone, la giovane attrice scelta per impersonare la Santuzza.
Si capisce subito perché è stata scelta. Una bellezza acqua e sapone, con lineamenti dolci, occhi verdi e quell’aria di Santuzza in carne e ossa. Da lontano potrà sembrare piccolina come Rosalia de’ Sinibaldi, ma in realtà è alta 1.73. Ventisei anni appena compiuti, Roberta è stata scelta come “modella” per la Santuzza: icona fondamentale di un nutrito programma di festeggiamenti giunto ormai alla 393ma edizione, dal lontano 1624, quando Santa Rosalia, secondo la tradizione religiosa, operò il miracolo di liberare Palermo dalla peste. Anche la statua del carro è stata modellata su di lei, dunque.
Ma non solo icona, Roberta Azzarone. È soprattutto una brava attrice che ama definirsi palermitana, sia nella vita che nella scuola, nonostante sia nata ad Acireale e viva a Roma da qualche anno. “Tornando spesso a Palermo dove vive la mia famiglia ed è la mia città”, tiene a precisare.
A Palermo, dove è cresciuta e si è diplomata, è stata preparata da un efficiente educatore di teatro quale è Maurizio Spicuzza. Così da accedere nel 2009 all’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio D’Amico dove ha concluso il percorso di formazione nel 2012. Fa parte quindi, insieme a Fabrizio Falco, Miriam Dalmazio, Carlo Calderone, Federica Gumina, Gabriele Cicirello e tanti altri giovani attori di successo, dei “cuccioli” di Maurizio Spicuzza. Giovani attrici e attori partiti professionalmente a decine da Palermo previa un’intensa preparazione, fornita da Spicuzza, che ha permesso di accedere a importanti scuole di teatro e così lanciare tanti talenti a livello nazionale.
L’attrice-Santuzza dell’edizione precedente, Lorena Cacciatore, anche lei un’allieva di Maurizio Spicuzza, ha già complimentato pubblicamente Roberta nel “passaggio del testimone”, scrivendo sul profilo Facebook di Roberta: “Mai passaggio del testimone sarebbe stato più bello e felice di questo, in bocca al lupo collega Santuzza. Sarà bellissimissimissimoooooo… W SANTA RUSULIA”, con addobbo di tanti cuori rossi e fiori rosa e nero.
Non è la prima volta che Roberta Azzarone lavora con Lollo Franco, regista e organizzatore del Festino 2017 e del precedente, avendo partecipato a “Kean” prodotto dal Teatro Biondo di Palermo un paio di anni fa. Per lo stabile di Palermo aveva già debuttato nel 2013 con “Sangue sul collo del gatto”, di Fassbinder, messo in scena da Umberto Cantone, palesando già grande tecnica e teatralità.
Il suo spettacolo più recente, a teatro, è “Bedda Maki”, con regia di Roberto Marafante e prodotto dal Teatro de’ Servi. Non solo teatro, anche cinema e TV, con apparizioni in vari lungometraggi, corti, fiction e serie TV. “Il bello delle donne” e la serie web “Invictus” tra i lavori d’attrice più conosciuti.
All’Accademia Silvio D’Amico, Roberta ha avuto tra i suoi insegnanti praticamente il meglio del teatro italiano, e ha anche seguito workshop con Luca Ronconi, Lilo Baur, Roberto Romei, Charlotte Musko, Rosa Mascipinto e Nicolaj Karpov.
Roberta è, inoltre, una bella voce e precisamente un soprano. “Canterò per il Festino”, conferma, “perché Santa Rosalia non sarà solo un’immagine, un’icona immobile, ma avrà voce, presenza, importanza.” Parla bene l’inglese e, ovviamente, il siciliano. Ama il nuoto e la danza, conferendo così alla sua presenza in scena un bell’equilibrio tra forza e leggerezza.
Impersonare la Santuzza è un ruolo importante, non solo perché si è al centro dell’attenzione con un pubblico gigantesco e devoto. Ma soprattutto perché ci si deve immedesimare in qualcuno che ha qualcosa, anzi, molto in più: la santità, la purezza. E coniugare tutto questo con l’umanità di Santa Rosalia, e con la nostra umanità, è una bella sfida per un’attrice. Che va ben al di là di una semplice interpretazione attoriale.
Roberta ha tutte le carte per farlo. Insieme all’organizzazione e alla regia di Lollo Franco che ha già dimostrato altre volte d’essere di successo e di grande impatto narrativo e coreografico per il Festino.