
Tra gli ultimi e i primi. Un intreccio di storie che continua ancora oggi, fin dal medioevo. PIAZZA MARINA a Palermo fotografia di Giulio Azzarello ©2016-2017. Ficus dentro la villa.
di Gabriele Bonafede
Una Marina di Libri, la fiera del libro e dell’editoria indipendente, o meglio il “festival” del libro della letteratura che si svolge a Palermo, taglia un importante traguardo: si inaugura oggi, infatti, l’ottava edizione. E per il secondo anno consecutivo si svolge nel suggestivo e prezioso scenario dell’Orto Botanico di Palermo, un vero e proprio gioiello, un giardino, un museo della natura a cielo aperto.

Quattro intense giornate: dall’8 pomeriggio all’11 giugno 2017 in cui ci saranno 90 editori presenti per il “Festival dell’Editoria Indipendente.” Il programma è, come sempre, molto fitto: numerose le presentazioni di libri in calendario, i dibattiti, gli spettacoli, le proiezioni e le attività di animazione previste nell’area destinata all’infanzia.
Una manifestazione cresciuta di anno in anno, sia in espositori, sia in visitatori, così come in partner e promotori. Basti pensare che da qualche anno ha ricevuto l’attenzione e il coinvolgimento della maggiore casa editrice di Palermo, la Sellerio.
In pochi conoscono però la storia di questa manifestazione che è nata, come si dice, “dal basso” e tra mille difficoltà. Tracciamo dunque due linee di storia in questi otto anni di crescita quasi esponenziale con l’ideatrice, Maria Giambruno.
Che è anche la custode e depositaria della storia di Una Marina di Libri: “La prima edizione fu realizzata en plein air, in maniera itinerante lungo alcune strade del centro storico: dal Foro Italico, dove già si trovava il Kursaal Kalhesa, a piazza Marina attraverso la via Alloro. Erano presenti allora circa venti editori, impegnati in presentazioni di libri e letture in strada e nelle botteghe.”
“Poi, per strada – continua – c‘erano laboratori, spettacoli e animazioni teatrali. Lo scopo era valorizzare un’area, il centro storico della città, all’interno del quale un consorzio, il Centro Commerciale Naturale (CNN) Piazza Marina & Dintorni, era nato alla luce della legge n. 10/2005 dalla volontà di un gruppo di operatori del territorio come strumento per la qualificazione territoriale. Gli inizi sono stati faticosissimi ed ogni anno viviamo il miracolo di una nuova edizione.”

Operatori e volontari ricordano un primo anno particolarmente garibaldino: una faticaccia enorme per montare e smontare gli stand ogni sera, a partire dal primo di giugno del 2009. C’erano incontri sotto “il ficus”, la grande Magnolia di piazza Marina e altrove e laboratori con le scuole in via Alloro. Dal secondo anno, invece la fiera del libro si è trasformata in “Festival dell’Editoria Indipendente” grazie al rapporto di collaborazione nata con Ottavio Navarra.
Da allora, Una Marina di libri ha trovato la sua attuale formula. Maria Giambruno è anche stata presidente del Consorzio per i primi quattro anni (2009- 2013), poi c’è stato Michelangelo Pavia (2014-2016) e da quest’anno Nicola Bravo.
“Siamo passati dai 40 editori locali ospitati nel 2009 ai 70 del 2015 e i 92 di oggi – precisa – allargando sempre di più a editori più importanti e nazionali. Ma soprattutto con un incremento continuo di visitatori, di eventi, di visibilità, di opportunità. Quest’anno la Marina di Libri è pure accessibile ai disabili grazie ad una collaborazione che rende le presentazioni e molti degli eventiu accessibili a tutti. Lo scorso anno all’Orto Botanico ci sono stati circa 30 mila visitatori, in meno di quattro giorni. Un vero e proprio successo”.
Ma è proprio sui CNN che la fondatrice di Una Marina di Libri vuole soffermarsi per raccontarne la storia: “La felice intuizione di come la cultura possa diventare elemento determinante e qualificante per la valorizzazione e riqualificazione economica di un territorio. Di CCN nel 2009 ne furono creati ben sei; di questi continua ancora ad operare solo quello di Piazza Marina. “Una Marina di Libri” è la dimostrazione concreta di come un’iniziativa condivisa, ripetuta nel tempo, territorializzata, possa diventare un prodotto su cui costruire prodotto turistico.”

Palazzo Steri, esterni verso piazza Marina.
“Si tratta di un modo diverso e nuovo di attivare iniziative di valorizzazione commerciale, economica e culturale della città. Nel consorzio Piazza Marina & Dintorni abbiamo avuto la bella idea, che da qualche anno è un successo crescente, di realizzare Una Marina di Libri, che è diventata un appuntamento fondamentale nella città di Palermo, sempre agli inizi di giugno. “Una città amata dai palermitani che oggi, sotto le meravigliose piante dell’Orto Botanico, amano ritrovarsi, confrontarsi, parlare di libri, come se si trovassero in una grande capitale europea della cultura.”
Varie sedi, per chi come noi è sempre stato assiduo frequentatore. Qual è stata, in sintesi, questa storia di diverse sedi e diverse esperienze all’insegna della cultura e la letteratura a Palermo?
“Varie sedi per motivi vari, ma soprattutto grazie alla crescita di Una Marina di Libri. Dopo il primo anno itinerante, ci sono state due edizioni a Palazzo Chiaramonte Steri, sede del Rettorato proprio su Piazza Marina. Quindi un anno (il 2012) alla Storia Patria, nel bellissimo cortile dei Domenicani e nelle sale del museo del Risorgimento perché lo Steri era in restauro. Non siamo più tornati allo Steri perché ormai la manifestazione era diventata troppo grande per esservi ospitata. Allo Steri c’è però, è rimasto un pezzo di cuore. Intanto “Una Marina di Libri” si arricchiva della prestigiosa presenza della casa editrice Sellerio: un nome importante della cultura della nostra città, un vero pilastro di cui andiamo orgogliosi. Altri due anni si sono svolti alla GAM, su piazza Sant’Anna. Dall’anno scorso nemmeno l’area della GAM era più sufficiente, quindi siamo andati negli spazi molto più ampi e semplicemente magici dell’Orto Botanico, grazie al recupero del partenariato con l’Università, che è stata promotrice e co-fondatrice del CCN. Spazi aperti e spazi chiusi dedicati ai libri: dalla cellulosa al libro per celebrare la lettura, la cultura e la curiosità con grandi opportunità di sviluppare percorsi e dibattiti, ristorazione, spettacoli, e tanto altro, oltre alle semplici esposizioni”.
Quali sono stati i passaggi-chiave di questa storia?

“Un primo passaggio importante è stato, nel secondo anno, l’accordo con Ottavio Navarra e la sua Navarra Edizioni. L’idea è nata dal desiderio di fare qualcosa insieme, di scommetterci sulla riqualificazione di un’area priva di iniziative di spessore. Ottavio ha creduto molto nell’iniziativa alla quale aveva partecipato come semplice ospite durante la prima edizione. Ma ancora di più c’è stato un altro passo con l’arrivo di Sellerio, ovviamente. Antonio Sellerio, è evidente, ci ha creduto e ci crede molto. E con la sua presenza, i suoi libri, i suoi autori ha fatto fare un ulteriore salto di qualità e di dimensioni. Fondamentale, nel 2014 alla GAM, quella deliziosa presenza di Andrea Camilleri. Ma va sempre ricordato che si tratta fondamentalmente di un’idea e di uno sviluppo che parte dal Consorzio CCN Piazza Marina & Dintorni: la stragrande maggioranza dell’impegno è di volontariato e d’iniziativa naturale per il commercio e lo sviluppo”.
Cultura che crea economia e sviluppo, dunque. “Esatto, la cultura è economia”, conferma Maria Giambruno: “Il successo di Una Marina di Libri ne è la prova: parte da un’idea degli operatori del territorio del Centro storico della città con associazioni e commercianti che si è sviluppata laddove nessuno pensava fosse possibile: un sogno diventato realtà. Si pensi solamente all’indotto prodotto dalla manifestazione e le ricadute nell’editoria, non solo locale, che adesso è molto importante.”
Quale sostegno tra sponsor privati e istituzionali? “Le risorse economiche sono sempre state poche. Inizialmente il contributo era solo nella disponibilità degli spazi e titolo gratuito. I soci del consorzi e un gran numero di volontari hanno fatto il resto. Molto ha fatto la collaborazione. Fruttuoso, devo riconoscere, il dialogo con l’Università di Palermo, ma anche l’amministrazione comunale del tempo che era rappresentata dall’assessore al centro storico Maurizio Carta e da quello alle attività produttive Felice Bruscia. Gli sponsor privati iniziano ad essere, lentamente, più numerosi. Anche se ancora molto si può e deve fare per raggiungere un’agevole autosufficienza che consenta di costruire il prodotto nel corso dell’anno. Dall’anno scorso un aiuto un po’ più significativo è arrivato da Unicredit. Quest’anno altri piccoli sponsor come Heineken si sono aggiunti. Ovviamente sono tutti contributi che servono solo a mantenere e sviluppare la manifestazione che è molto impegnativa, di profitti neanche a parlane. Fino ad oggi il Comune è stato quasi sempre assente. Quest’anno un primo contributo legato al Patto per Palermo. È sempre poco, però, a fronte dell’onerosità dell’iniziativa. Si spera nel futuro.”
E allora quale futuro per Una Marina di Libri?

“Ovviamente non nascondo, anzi, ci tengo a sottolineare che sono candidata al consiglio comunale a sostegno di Ferrandelli. E Fabrizio vede nello sviluppo dei sei Consorzi Commerciali Naturali, anche quelli oggi non operativi, uno strumento fondamentale per realizzare un ciclo di crescita economica e culturale della città di Palermo. Io credo nello strumento del partenariato e della produzione concertata dal basso. Il grande successo di Una Marina di Libri, nata e sviluppata grazie al Consorzio Centro Commerciale Naturale Piazza Marina e Dintorni, è uno strumento di aggregazione economica, commerciale e culturale di grandi potenzialità ed è ciò su cui occorre puntare.”
“Da otto anni un appuntamento fisso che in Italia ha un suo valore. Una Marina di Libri si è, infatti, consolidata come una delle più belle iniziative editoriali nazionali. Io continuo a credere che anche le opportunità inesplose dei CCN siano la formula giusta per rilanciare il territorio. Purtroppo la mia esperienza è stata quella di vedere l’attuale governo della Città, progressivamente distruggere speranze e aspettative dei sei CCN esistenti. I CCN sono espressione concreta del concetto di orchestra che deve avere questa città se vuole emergere dal provincialismo e dall’individualismo in cui sta progressivamente crollando. Street food ad ogni sospiro e neomelodico a Capodanno non sono certamente la soluzione per rendere Palermo Capitale della Cultura.”
Dunque, ci incontreremo in tanti a Una Marina di Libri VIII edizione, dall’8 all’11 giugno all’Orto Botanico di Palermo, con un programma (consultabile qui) che prevede attività per tutto il giorno, a partire dalla mattina, fino a tarda sera.
Le foto di Piazza Marina in copertina e del Palazzo Steri nel testo sono di Giulio Azzarello. Tutti i diritti riservati.