di Gabriele Bonafede
Decine di migliaia di manifestanti si sono riversati ieri nelle maggiori città della Russia a partire da Mosca e San Pietroburgo, sfidando un regime militarista che nega il diritto a manifestare. Nella città sul baltico, una volta capitale zarista, migliaia di persone si sono avvicinate al Palazzo d’Inverno, luogo simbolo della rivoluzione russa avvenuta esattamente cento anni fa.
Le manifestazioni erano state programmate in ben 99 città della Russia, dalla zona europea fino in Siberia e alla lontanissima Vladivostok. Ovviamente, il regime di Putin aveva rifiutato l’autorizzazione alla manifestazione in gran parte se non tutte le città, negando una volta di più il diritto a manifestare pacificamente contro la corruzione nel Paese. Ma la paura non ha fermato i dimostranti, accorsi in massa, soprattutto giovani. Inizialmente organizzata contro la corruzione del regime, la manifestazione è sfociata in una protesta contro Putin e la sua cerchia di oligarchi al potere. Gli slogan sono stati chiari “Basta con Putin”, “Vogliamo la libertà”, “Basta guerre”, “Medvedev demonio”, “Vergogna”.
Video della manifestazione erano stati diffusi in diretta anche dal quotidiano italiano Repubblica, ma poi sono stati interrotti. Segnalando forse una censura da parte delle autorità russe e una probabile recrudescenza della violenza da parte dei poliziotti.
Un giornalista americano è stato arrestato insieme ad alcuni fotografi per aver filmato e fotografato le scene di violenza gratuita della polizia. Quest’ultima ha operato trascinando e malmenando persone a casaccio tra i manifestanti nonostante non facessero altro che urlare slogan. Come si vede nel video in fondo a questo articolo e in analoghe immagini sulle manifestazioni.
Dai video e le foto disponibili in rete, si vede chiaramente che la protesta è pacifica e i poliziotti attaccano con violenza i manifestanti inermi, i quali non oppongono alcuna resistenza. Decine di manifestanti sono stati arrestati per il semplice motivo di essere scesi in piazza contro il regime di Putin. Un regime militarista sostenuto in Italia da Grillo e Salvini nel massimo dispregio dei diritti umani.
Il leader dell’opposizione che ha organizzato la manifestazione, Navalny, è stato arrestato senza alcun motivo credibile e in completa violazione del più elementare rispetto dei diritti umani. Ciò non ha provocato violenza da parte dei manifestanti che hanno continuato la pratica della non-violenza lanciando solo slogan di accusa, “fascisti”, alla polizia di Medvedev e Putin e “demonio” a Medvedev.
Da video e fotografie c’è il chiaro intento da parte della polizia di provocare disordini e violenza a tutti i costi, senza riuscirci. Sarebbero centinaia le persone arrestate arbitrariamente nella sola Mosca. Trai quali anziani, donne e bambini, come si vede dalle immagini diffuse in rete.
Il famigerato organo d’informazione del regime russo, Sputnik, più volte smascherato per le incredibili bufale che propaga in rete, non ha nemmeno comunicato la notizia. Segno di una debolezza del regime nel tenere la situazione sotto controllo. In Italia, Salvini si è affrettato a sostenere la violenza gratuita della polizia russa con la scusa della mancata autorizzazione dei cortei in piazza.
La TV di regime “RT” (ex-Russia Today) ha teso a minimizzare il numero dei manifestanti. Dalle foto e i video circolati sul web nonostante la censura, la sensazione è che, solo a San Pietroburgo, siano stati migliaia. Le Monde parla di decine di migliaia in tutto il Paese. Va anche considerato che chi scende in piazza in Russia lo fa nonostante le minacce, gli arresti, migliaia di poliziotti in tenuta antisommossa, le TV di regime, le schiere di troll stipendiati dal Cremlino, la censura, l’uso della forza e il lavaggio del cervello operato dall’immensa quantità di notizie-bufale e diversive profusa da anni dalle autorità russe che fanno capo a Putin e Medvedev.
Su twitter, video raccapriccianti mostrano la polizia armata di tutto punto che usa violenza contro manifestanti inermi. Spaventoso un video in cui almeno otto poliziotti, con mimetiche caschi e manganelli, scaraventano a terra un ragazzo e lo prendono a calci pugni e bastonate.
Tra tutte, l’immagine (in copertina) twittata da Alex Kokcharov (https://twitter.com/AlexKokcharov) con la folla di protestanti davanti al Palazzo d’Inverno a San Pietroburgo appare come la più suggestiva. Se non epocale.