di Gabriele Bonafede
Ci lascia anche Shimon Peres, premio Nobel per la Pace insieme ad Arafat, e da tutti indicato a modello. Anche perché seppe trasformarsi da falco a colomba.
Triste constatazione, quella che accompagna un’altra dipartita di un uomo di Pace: coloro i quali li sostituiscono sono invece bestie della guerra.
Assad, Putin, Trump, Le Pen, Salvini, Orban… e tanti altri, tutti accomunati da un unico desiderio: mantenere o conquistare il potere a suon di odio, di razzismo, di bombe e morte. Macelli di bambini, bombe a grappolo, rifugiati a milioni, distruzioni, torture, violenza.
Ma a molti europei e italiani non importa un fico secco: si vogliono i confini, i nazionalismi e i muri come 80 anni fa. Come se i confini, i nazionalismi e i muri di allora non avessero prodotto altra morte e altra distruzione.
È persino inutile scriverne e parlarne. Non importa un fico secco a molti, troppi. Giù con la testa nella sabbia come lo struzzo. E si dà credito agli insabbiamenti e alle menzogne più incredibili, alle scie chimiche come ai complotti planetari dei più improbabili e stupidi.
Non importa un fico secco all’italiano medio, ormai definibile anche come “grillino medio” o “leghista medio”, dei macelli di bambini bruciati vivi da Putin e Assad in Siria o altrove. Sono pronti a credere a qualunque cosa pur di ignorarli e persino approvarli, oppure a dare credito ad altre teorie strampalate e complottiste, negando l’evidenza la più lapalissiana. E giornali che dovrebbero scrivere tutt’altre opinioni, come “Famiglia Cristiana”, sostengono dittatori che sganciano bombe sui bambini.
Non importa un fico secco che un pazzo scriteriato e megalomane come Trump potrebbe essere il prossimo capo della più grande superpotenza nucleare. “Opinionisti” di giornali una volta schierati per la pace e la democrazia lo sostengono, più o meno velatamente.
Anzi. Sono proprio in molti che si danno da fare per sostenere queste bestie. Se va bene, ignorano l’evidenza e rimangono con le mani in mano: come in tanti ai tempi di Hitler e soci.
Il mondo di oggi, assomiglia sempre più a quello degli anni ’30 del secolo scorso. Quando l’Europa intera, in ordine sparso e con l’ognun per se e il diavolo per tutti, andava appresso alle menzogne e le follie di uno come Hitler: quasi tutta l’Europa fu trasformata presto in un coacervo di dittature, che portava i cittadini armati gli uni contro gli altri, a forza di propaganda nazionalista e razzista.
Quella volta il mondo pagò con 50 milioni di morti. Adesso il mondo va appresso a uno come Putin. E stavolta rischia di pagare con 50 miliardi di morti.
Onore a Shimon Peres che cercò di portare Israele sulla via della Pace. Quella Pace che oggi, ahimè, non è più “di moda” ed è tacciata di “buonismo”. Persino dagli opinionisti che si definiscono “cristiani”, anziché bestie.