di Gabriele Bonafede
La XXI conferenza sul clima è appena iniziata a Parigi con ben centocinquanta leader di altrettanti Paesi affannati a far circolare pie dichiarazioni d’intenti rivelatesi finora prive di risultati. Intanto i problemi di salute del nostro pianeta si aggravano sempre più e trovare soluzioni diventa urgente se l’umanità vuole evitare ulteriori catastrofi.
Tra le tante organizzazioni che si occupano di ambiente Inhabitat (inhabitat.com) ricorda che al momento sono sette, come i peccati capitali, i grandi problemi ambientali della terra che necessitano di priorità assoluta: acqua, deforestazione, cibo, energia, trasporti, rifiuti e riscaldamento globale. È evidente che si debbano tutte affrontare con lo stesso, urgentissimo, grado di priorità in quanto altamente interconnesse tra loro. I primi sei “peccati”, infatti, contribuiscono al generale del “settimo”: il riscaldamento del pianeta. Inhabitat ricorda che ci sono milioni di persone a rischio per il solo innalzamento del livello dei mari e che “è assurdo che ci siano ancora oggi politici che negano l’esistenza di questo problema”. (Per una descrizione completa vedere il link, in inglese: http://inhabitat.com/why-we-need-earth-day-7-most-pressing-environmental-problems-we-need-to-solve/).
In un video rilasciato dalla Nasa nel 2014 e ancora poco conosciuto in Italia, si vede come sia imponente l’emissione di gas nell’atmosfera e come questi siano trasportati dappertutto partendo dalle aree industrializzate. Nelle aree con una industrializzazione poco attenta all’ambiente e con tecnologie obsolete le emissioni sono più forti. Pubblichiamo qui il video, che è del 2006. Verosimilmente la situazione di oggi, a quasi dieci anni da questa rilevazione, sono peggiorate.
Le aree in rosso e in viola sono quelle dove più alta è la creazione e concentrazione di gas (come il CO2) nocivi per l’atmosfera. La maggior parte del rilascio di emissioni gassose avviene nella parte settentrionale dell’atmosfera e in inverno la concentrazione è altissima. In primavera ed estate diminuisce, non perché diminuiscono le emissioni (come ricorda lo speaker del video in inglese) ma perché la crescita stagionale delle piante “pulisce” in qualche modo l’aria.
Sapranno i centocinquanta leader mondiale proporre soluzioni adeguate a un problema che riguarda tutti noi e la vita dei nostri figli e delle prossime generazioni? Intanto, pare abbiano iniziato a litigare. Purtroppo.