A ben guardare si tratta di una sentenza devastante per tutto il calcio italiano. In pratica la FIGC certifica di non essere in grado di certificare
di Gabriele Bonafede
Il Tribunale Federale Nazionale (TFN) della Federazione Italiana Giuoco Calcio (FIGC) ha deciso di retrocedere il Palermo calcio all’ultimo posto in classifica del campionato di Sere B. La motivazione riguarda la “falsificazione dei bilanci” per ben tre anni, a partire nientemeno che dal 2016. Non conosco i bilanci del Palermo e quindi non mi esprimo su questi aspetti.
Nel rispetto della sentenza e delle istituzioni che rappresentano i vertici del calcio, il TFN e la FIGC, ritengo che si debba partire dall’accettazione della sentenza.
E cioè che, per quanto incredibile, sia vero che il Palermo abbia falsificato i bilanci per così lungo tempo e che la cosa sia di un’estensione e di una gravità tali da sanzionarlo con la retrocessione all’ultimo posto equindi a giocare nell’inferno della serie C.
Dal quale, va detto, difficilmente ne uscirà presto a meno di battere una concorrenza che nella prossima stagione sarà fortissima, avendo nello stesso campionato club come il Bari, il Catania, il Foggia e il Trapani, tanto per citare le prime società che tenteranno quasi certamente la promozione.
Se così non fosse, ossia se fosse falso quanto dichiarato dal TFN nella sentenza, la situazione del calcio italiano, già di per sé gravissima, sarebbe anche peggio del previsto.
Posto dunque che sia vero ciò che ha firmato in sentenza il TFN, esso stesso certifica che gli organi di controllo del calcio italiano abbiano fallito per ben tre stagioni nel controllare ciò che dovevano controllare. Si tratta di tre anni, non di una settimana, o un mese, o qualche mese. Per tre lunghi anni la Covisoc e gli altri organi di controllo hanno fallito. E il Palermo non avrebbe mantenuto i principi di lealtà sportiva. Altro che lanciare pallnoni in campo dalla panchina per fermare azioni di gioco avversarie…
La cosa è già gravissima a prima vista. Ma a ben guardare si tratta di una sentenza devastante per tutto il calcio italiano. Perché il TFN dice in pratica che nessuno sa se tra i 20 club che hanno partecipato alla serie A della presente stagione, ma anche di quelle precedenti, ci siano altri casi come quello del Palermo.
Essendo la retrocessione comminata per falsi in bilanci di anni fa, analoghe situazioni potrebbero essere “scoperti” tra un anno, due o persino tre. Oppure tra altri anni. Ciò, secondo la sentenza del TFN, vale anche a ritroso. E per chissà quanti anni.
In pratica il calcio italiano certifica di non essere in grado di certificare.
Insomma, il TFN dice che ciò che è successo, tutte le partite del Palermo nelle ultime tre stagioni (si tratta di almeno 120 partite tra campionato e coppa), siano state una farsa. Vale a dire che i campionati di calcio italiani di A e B, secondo la sentenza del TFN sarebbero stati una farsa. Abbiamo pagato il biglietto o l’abbonamento, abbiamo seguito interi campionati che invece erano una farsa. Lo certifica la sentenza stessa. La cosa grave è che questo fallimento è autocertificato con la sentenza sul Palermo retrocesso in C. Se se lo dicono loro stessi, perché non crederci?
E in passato? E nel presente? E in futuro? Chi non ci dice che la cosa per altri club italiani non avvenga continuamente, non sia già avvenuta, e non avvenga in futuro, visto che per il Palermo è stata scoperta solo dopo tre anni?
D’altronde, a vedere i risultati di nazionale e club italiani in Europa, il fallimento del calcio italiano è evidente anche nei risultati. Nazionale assente alla fase finale dei mondiali, club italiani facilmente estromessi dalle coppe, un campionato dove si sa chi vince fin dal primo minuto della prima giornata.
Inoltre, alla serie A di quest’anno ha partecipato un club che lancia palloni in campo dalla panchina per ottenere la promozione, un altro club ha avuto, non la retrocessione, ma solo 3 punti di penalizzazione per argomentazioni, a quanto pare, simili a quelle per il Palermo, e i club italiani sarebbero (il dubitativo è d’obbligo…) indebitati per svariate centinaia di milioni di euro.
Dubitativo d’obbligo perché se le decine di milioni di debito del Palermo sono state scoperte dopo anni, chi ci dice se il calcio italiano sia indebitato per centinaia di miliardi di euro anziché centinaia di mlioni e nessuno lo sa?
In serie B va anche peggio. La FIGC non è riuscita nemmeno a comporre l‘organico, partito a 19 squadre anziché 20 o 22 e terminato persino a 18. Svariati club navigano in situazioni finanziarie e infrastrutturali preoccupanti e non si sa quali e quanti saranno i club che parteciperanno alla prossima stagione.
Per la serie C, che dovrebbe essere la linfa di base per tutto il sistema calcio, le cose vanno persino peggio che in B. Nella stagione che si sta concludendo non si è riusciti a completare gli organici.
Per giunta due club sono stati estromessi per inadempimenti finanziari, oltre una dozzina sono stati penalizzati e non si sa come finirà a venire. Due club sono stati addirittura penalizzati di oltre 20 punti ognuno. La situazione è semplicemente disastrosa, confermando lo sfacelo dell’intero calcio italiano.
E questo è nulla.
Autocertificando il proprio fallimento, con la retrocessione del Palermo, il calcio italiano dimostra di non avere alcuna credibilità in Europa. Chi non ci dice se le federazioni di altri Paesi non vorranno accettare la presenza di club italiani nelle coppe europee per palese mancanza di credibilità nel certificare i bilanci per così tanto tempo?
A questo punto, godiamoci Fantozzi in una famosa partita tra scapoli e ammogliati. Ha più credibilità di un intero campionato diserie A o B. Ed è anche più divertente.