
di Gabriele Bonafede
Ultima partita da brivido in un finale di campionato vietato ai cardiopatici e il popolo rosanero risponde “presente”. Tornando in massa al Barbera. Saranno infatti almeno trentamila i tifosi rosa negli spalti per Palermo-Verona, domenica alle 20.45, a spingere i rosanero verso una vittoria che vorrebbe dire salvezza. Si va, giustamente, verso il tutto esaurito.

Comunque vada si tratterà, infatti, di un evento storico: l’ultima volta che il Palermo si è giocata la permanenza in serie A all’ultima giornata è stata ben 56 anni fa. Si era nel 1960, esattamente il 5 giugno, quando il Palermo poteva salvarsi battendo la Juventus già campione d’Italia… anche se, a differenza di oggi, si doveva sperare anche in un risultato negativo della diretta concorrente.
Quella volta andò male: la partita con i bianconeri finì 1-1 e contemporaneamente l’Udinese, un punto sopra i rosa, pareggiò a Roma per 2-2, salvandosi. In quel caso, però, era il Palermo sotto e anche una vittoria poteva non bastare. Adesso è diverso perché è il Palermo un punto sopra il Carpi e una vittoria contro il Verona garantisce la salvezza.

Il popolo rosanero sente odore di partita storica, dunque. E, come in quel giugno del ’60, tutta l’Italia vedrà lo scontro a distanza, tanto più che le due partite saranno giocate in contemporanea in serata: sugello finale di un campionato dai risvolti incredibili, soprattutto per il Palermo.
Anche in quel lontano 1960 l’attenzione era tutta sul Palermo e l’avversaria di allora, e la Favorita era stracolma. Come si vede in questo video dell’istituto luce, che dedicò un servizio proprio su questo. E, altra curiosità, quella stagione fu la prima della nota trasmissione 90mo minuto. Allora come oggi, la Juventus ara già campione d’Italia e la lotta per non retrocedere la fece da padrone nell’attenzione mediatica, con al centro il Palermo.
Per la cronaca, il primo tempo di quella partita finì 1-0 per la Juventus, con gol del capocannoniere bianconero e del campionato Omar Sivori. Per il Palermo pareggiò nel secondo tempo un giovane dal grande futuro: quel Ricciotti Greatti che poi avrebbe vinto lo scudetto con il Cagliari di Riva, esattamente dieci anni dopo.
Anche quest’anno il destino del Palermo s’incrocia in qualche modo con l’Udinese. Il Carpi, al momento un punto sotto i rosanero, gioca infatti a Udine, con i friulani già salvi. Aiutato non poco da arbitraggi scandalosi, il club emiliano deve vincere o almeno pareggiare a Udine per mantenere la categoria. Una sconfitta sarebbe retrocessione certa.
Da notare che la presenza in massa dei tifosi rosanero al Barbera potrebbe aiutare non poco il Palermo a raggiungere il risultato pieno e quindi la salvezza, qualsiasi cosa accada a Udine. Finora l’unica vera volta in cui il tifo è stato compatto si è verificata in Palermo-Sampdoria, con solo gli abbonati al Barbera. Il Palermo ha vinto 2-0 in un’atmosfera unica, con un tifo spontaneo particolarmente riuscito: da incorniciare.

Non è stato così durante l’arco di una stagione segnata da incomprensioni, colpi di testa o “zamparinate” del presidente, non pochi arbitraggi penalizzanti per i rosa, cambiamenti tecnici da record (negativo), caos generale e follie di ogni genere, compresa un’eccessiva contestazione a campionato in corso con un tifo a corrente alternata in casa. Le statistiche del Palermo 2015-2016 mostrano come la squadra in trasferta sia andata bene, anzi, benissimo rispetto alle statistiche storiche: ben 4 vittorie lontano dalla Sicilia e 5 pareggi, per 17 punti totali. Questo è un bottino molto ricco per il Palermo da trasferta in serie A, anche nelle migliori stagioni. Evidentemente le cose non sono andate bene in casa, dove invece i risultati sono stati persino peggiori dell’anno dell’ultima retrocessione: al momento solo 19 punti, contro i 22 di quella stagione, dove però in trasferta fu un disastro.
Se il Palermo vince contro il Verona, avrà totalizzato 22 punti in casa e 17 in trasferta. Si tratta di una proporzione di punti trasferta/punti in casa incredibile, considerando che tra le mura amiche sono sempre state costruite, nel bene e nel male, le classifiche rosanero.

Il ritorno di fiamma tra popolo rosanero e squadra è anche frutto di una rincorsa grandiosa: alla 33ma giornata, dopo la batosta per 4-0 subita dalla Juventus, tutti davano il Palermo per spacciato o quasi. Poi, otto punti in quattro partite: una media da “zona Europa”, sei gol segnati e due soli subiti. Giocando contro tutto e tutti: dalle solite sviste a senso unico dei direttori di gara, alle partite interne senza pubblico. Una squadra che ha dimostrato una volta ancora una compattezza e una determinazione incredibili. Merito anche di Ballardini, di questo ormai tutti sono certi, anche i più critici.
Adesso ci sono gli ultimi 90 minuti di sofferenza e passione, di pelle d’oca e urla, di emozioni a tempesta, senza tregua fino al fischio finale. E, attenzione, il Verona sarà un osso duro che non regalerà nulla. La partita va vinta e basta, senza guardare il risultato a Udine.
La presenza in massa del popolo rosanero fa ben sperare, quindi, in una rinnovata pace prima di fare i conti di fine stagione che, si spera, non siano i soliti saldi…