
La Russia continua a perseguitare con menzogne macroscopiche una nazione che si è distinta nella lotta contro le dittature durante la Seconda Guerra Mondiale
di Roberto Casalone
Se esiste, in Europa, un paese che, ben più di molti altri, merita di portare, alta nel cielo, una bandiera che commemori la sconfitta del Primo Nazifascismo, questa è l’Ucraina.
L’Ucraina dovette subire, ad opera degli eserciti dell’Asse e dell’Armata Rossa, peraltro composta da milioni di soldati ucraini, la perdita di vite umane più alta di tutta la guerra in proporzione alla popolazione del paese.
Il ruolo dell’Ucraina nella seconda guerra mondiale è offuscato da falsi miti, menzogne e disinformazione. La maggior parte delle polemiche sollevate artatamente dai russi e dai loro sodali in Europa al riguardo non menzionano infatti un concetto molto semplice: l’Ucraina non combatté un solo nemico ma due.
Le atrocità del regime di Stalin sono state sdoganate solo molti anni dopo. Solamente dopo che milioni di ucraini erano stati perseguitati, incarcerati, torturati, deportati e uccisi.
Le atrocità di Stalin sull’Ucraina
Quando iniziò l’Operazione “Barbarossa”, l’Ucraina era già stata soggetta a vent’anni di regime comunista. L’Holodomor aveva già sterminato almeno 3 milioni di abitanti, forse anche 7 milioni, Non lo sapremo mai purtroppo. Il “Rinascimento fucilato”, sterminò una intera generazione di artisti, letterati, pensatori e scienziati,. Il Grande Terrore Rosso mostrò la natura criminale e il disastroso approccio economico del governo sovietico.
In Ucraina, più di metà di coloro che avevano sostenuto entusiasticamente e ufficialmente il comunismo, abbandonarono le proprie convinzioni dopo i tempi bui dell’oppressione.
E non furono solo dei “capitalisti”. Non furono solo le élite sociali a desiderare una vita libera dall’oppressione e dalla dittatura. Anche i semplici agricoltori che avevano sofferto gli orrori della collettivizzazione opposero un radicale rifiuto alla politica dei soviet.
L’Ucraina nella Seconda Guerra Mondiale
Durante la Seconda Guerra Mondiale, Il territorio russo non fu neanche lontanamente colpito come quello ucraino. Ucraini e Bielorussi pagarono molto di più il tributo di sangue. Gli ucraini ebbero circa 10 milioni di morti. Una delle più grandi e fiorenti comunità ebraiche d’Europa fu massacrata dai nazisti fino a ridurla una goccia nel mare.
Quella goccia fu, e ne faccio dono a tutti gli antisemiti nostrani, tra le radici dello Stato di Israele oggi.
Il 23% dell’Armata Rossa era composto da ucraini. Un ucraino sfondò i cancelli di Auschwitz. Un ucraino issò la bandiera rossa sul Reichstag.
Era anche ucraino chi, per ultimo, protesse la ritirata degli ultimi superstiti a Stalingrado. Tenendo la sua posizione per dieci ore da solo, mentre il Commissario Speciale Kruschev fuggiva in barca.
Quasi 200mila donne ucraine finirono in Germania a lavorare come operaie forzate o come donne di servizio nelle case tedesche.
Le atrocità di Stalin sui prigionieri ucraini
Le donne ucraine deportate dai nazisti in Germania non furono trattate come ex prigioniere, ma come collaborazioniste, subirono violenze e stupri, segregazioni e interrogatori brutali.
Stessa sorte subirono altrettante centinaia di migliaia di soldati ucraini dell’Armata Rossa, catturati nelle prime fasi dell’invasione nazista, trattati esattamente come i prigionieri nazisti in seguito.
Lo storico “Atto di Rinnovamento dell’Ucraina, come nazione indipendente, pronunciato da Stepan Bandera nel giugno 1941, sbilanciò i tedeschi, sorprendendoli, perché un’indipendenza ucraina non faceva parte dei loro piani per il Reich millenario ed il Lebensraum. Di conseguenza, Bandera fu imprigionato già il 5 luglio. L’idea dell’Esercito Nazionale Clandestino (UPA) di sfruttare una situazione militare nella quale il regime sovietico sarebbe stato indebolito dalla guerra, grazie alla progressione della Wehrmacht, purtroppo, però, non funzionò.
Gli ucraini dovettero combattere, quindi, su due fronti, contro l’URSS e contro i nazisti.
Le menzogne russe sull’Ucraina
Ad uso e consumo di Mosca, l’intera lotta per l’indipendenza ucraina fu modificata. Tra le atre menzogne, Bandera e altri nazionalisti furono chiamati “nazisti”.
Mosca si autoproclamò come l’unica e principale potenza vincitrice della Seconda Guerra Mondiale. Ignorando la maggior parte delle battaglie sul fronte orientale fossero avvenute su territorio ucraino.
I crimini di guerra commessi dall’Armata Rossa in Ucraina, tra i quali la distruzione del centro di Kyiv, di Kharkiv, i massacri di civili e i roghi di luoghi di culto e villaggi, vennero coperti con la dicitura di “Grande Guerra Patriottica”.
L’Ucraina dopo la sconfitta del nazismo tedesco
Dopo la sconfitta della Germania nazista, l’Ucraina divenne parte dell’URSS e, quindi, la storiografia sovietica mistificarono per quasi ottant’anni l’intera storia della nazione, inculcando nelle generazioni successive una nuova memoria artificiale.
Il falso storico del collaborazionismo ucraino con i nazisti, che avvenne solo per una risibile parte del paese, ben minore di quanto in Italia non fosse sostenuta la RSI da ampie fasce delle popolazioni del Nord Italia, ad esempio, narrazione dove TUTTI i nazionalisti ucraini erano “collaborazionisti o SS”, aspetto che riguardò, forse, dati alla mano, circa 3 o 4mila uomini, inseriti in reparti della Wehrmacht o delle Waffen SS, è uno dei cardini motivanti, per l’opinione pubblica e per i filorussi occidentali, a giustificazione della attuale invasione russa dell’Ucraina.
Se c’è una Nazione che più di altre merita di sfilare con onore questa è l’Ucraina
La vittoria alleata è stata resa possibile solo dall’esistenza di due fronti (occidentale e orientale), sommata all’immenso, incalcolabile programma Lend-Lease angloamericano, sia militare che industriale e logistico, fornito all’URSS.
Niente di tutto ciò viene menzionato sulla Piazza Rossa, ancora oggi, nel culto malato e artificiale della “Grande Guerra Patriottica”, nella quale l’Unione Sovietica figura come “la vincitrice del fascismo”. Il Patto Molotov-Ribbentrop viene ancora oggi insegnato a scuola come una “necessità”, mentre i territori annessi nei Paesi baltici e in Europa orientale sono chiamati “liberati”.
Se c’è una Nazione che, più di altre, ha meritato, e merita la Libertà e l’autodeterminazione e che dovrebbe sfilare non solo sulla Piazza Rossa, ma in ogni piazza del mondo, che nei suoi confronti ha un debito di gratitudine, per poter godere del dono della democrazia, questa si chiama Ucraina.
Oggi combatte contro il Secondo Nazifascismo, quasi da sola, non si arrenderà mai. Perché non lo ha fatto neanche in passato.
Felice Giorno della Vittoria. Slava Ukraini.