
Anche Putin pare abbia declinato il suo stesso invito a partecipare alla parata di Putin
di Gabriele Bonafede
Niente, quando non va, non va. Nonostante la promessa di ricchi premi e cotillon, giro gratuito in elicottero, consegna posto-casa di alcune tonnellate di petrolio ancora caldo di raffinazione, Putin non riesce ad avere conferme di partecipazione per la sua grande parata del 9 maggio.
Certo, il programma è bizzarro. Ci sarebbe una grande parata di truppe naziste di oggi che festeggiano la vittoria sul nazismo di ottanta anni fa. A parte l’evidente contraddizione, stare ore a guardare soldati che sfilano sulla piazza non è cosa invitante e richiederebbe un fisico in ottima salute.
In tutta sincerità, si preannuncia anche lunga e noiosa e con una playlist non particolarmente interessante. Si rischia di farsi riprendere addormentati in mondovisione, come è successo a Trump durante le esequie di Papa Francesco. Oltre al pericolo che anche una sola scorreggia, magari a causa di un piatto di fagioli di troppo, potrebbe seminare il panico.
Allarme epidemia tra i leader invitati alla parata di Mosca, poi rientrato
Ma certo, nessuno poteva immaginare la lunga sfilza di cortesi messaggi che mostrano l’oggettiva impossibilità a presenziare da parte dei leader prediletti del Cremlino. Chi si è dato malato, chi si dice ricoverato, chi ha problemi di salute. Tanto da far lanciare l’allerta dell’OMS su una eventuale epidemia.
Ma poi sono arrivate altre motivazioni che hanno fatto cessare l’allarme-epidemia. Alcuni leader hanno messo in forse la partecipazione, altri hanno obiettivamente impegni più importanti: la lezione di judo, la scampagnata con piatti tipici insieme ai parenti, i problemi della consorte, il compleanno della cara nonna. Chissà come mai. Le diplomazie internazionali si interrogano su questa situazione senza trovare motivazioni particolari.
Anche Luckashenko in forse
Ma tant’è. Il numero dei leader che confermano la loro presenza alla parata di Mosca per il 9 maggio 2025 si riduce di ora in ora. Persino le figure di secondo piano, come ministri della difesa e affini, si dicono perplessi per motivi di orario, tempo atmosferico, guasti nei trasporti. Anche il più fido degli alleati, Lukashenko, il gaio dittatore bielorusso, avrebbe dichiarato che un suo ritardo è probabile.
D’altronde, lo stesso Putin pare abbia declinato il suo stesso invito a partecipare alla parata di Putin: la vedrà comodamente da casa con collegamento audiovisuale preorganizzato.
Lula avrebbe la Feijoada con i parenti, Modi la lezione di Judo, Maduro senza benzina
Impossibilitato il presidente brasiliano Lula che aveva già programmato da tempo una scampagnata con i parenti in Pernambuco per una bella Feijoada, piatto tipico brasiliano a base di fagioli da consumare necessariamente in compagnia e che necessita di una lunga preparazione.

Per Modi sarebbe impossibile mancare alla lezione di judo, pena l’esclusione dai prossimi campionati rionali. Il presidente dell’India avrebbe proposto il suo Ministro della Difesa in sostituzione, ma anche lui si sarebbe trovato impossibilitato a causa di un impegno imprescindibile e coperto da segreto di Stato.
Il venezuelano Maduro, invece, sarebbe effettivamente partito per andare all’aeroporto di Caracas e da lì prendere un aereo per Mosca. Ma la sua auto si è trovata a corto di benzina, per cui è tornato a piedi all’ufficio di presidenza in attesa di risolvere il problema.
Se Fico si è dichiarato in malattia, pare che Orban lo abbia seguito in ospedale. Ma forse si tratta solo di un meme privo di fondamento, per lo meno per il leader ungherese.
La parata di Mosca rischia comunque di trasformarsi in un flop difficilmente prevedibile fino a qualche giorno fa.
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