
Vuole nominarsi Papa. Sembra che l’offerta possa godere di un certo sostegno al Conclave: il presidente USA possiede sicuramente una serie di competenze richieste, come l’essere contrario all’aborto, a favore della monarchia e delle dittature, a favore dell’Impero Romano e a favore di Putin
di Gabriele Bonafede
Dopo un inizio di presidenza disastroso, Donald Trump sembra essere a un passo dal probabile esito di essere estromesso dal potere. Il crollo degli indici di approvazione, l’economia statunitense a pezzi, i litigi tra stretti alleati, hanno convinto il presidente degli Stati Uniti a considerare un autoesilio prima che sia troppo tardi.
La Casa Bianca ha annunciato la disponibilità di Trump a vivere in un altro Paese, chiarendo dove si sarebbe recato: lo Stato della Città del Vaticano.
Sulla piattaforma social di proprietà dell’ex-alleato Elon Musk, sia gli account di Trump che quelli della Casa Bianca hanno fatto circolare un’immagine di Donald Trump vestito da Papa (qui).
Prima di candidarsi pubblicamente, Trump era certamente consapevole che l’accesso a questo incarico richiede determinati prerequisiti e competenze. Trump possiede sicuramente una serie di competenze richieste, come l’essere contrario all’aborto, a favore della monarchia e delle dittature, a favore della famiglia, a favore dell’Impero Romano e a favore di Putin. Tuttavia, devono essere ancora dimostrati alcuni prerequisiti, come ad esempio essere cattolici e sacerdoti.
L’incarico di Papa richiede che Trump sia residente nello Stato del Vaticano.

Innanzitutto, l’incarico di Papa richiede la residenza permanente nella Città del Vaticano, a Roma. Trattandosi di un impiego a tempo pieno, 7 giorni su 7, richiede anche di rimanere nel Paese di residenza per la maggior parte del tempo, salvo rare missioni itineranti concordate in anticipo con la dirigenza del Vaticano. In altre parole, Trump dovrebbe auto-esiliarsi dagli Stati Uniti allo Stato del Vaticano per adempiere ai suoi doveri.
Sembra che l’offerta possa godere di un certo sostegno da parte dei responsabili delle assunzioni del Vaticano, attualmente riuniti per il Conclave. Trump ha sempre mostrato ammirazione per l’attuale Primo Ministro italiano, Giorgia Meloni.
Poiché il Vaticano è un Paese senza sbocco sul mare, interamente circondato dall’Italia, buoni rapporti con l’Italia sono strategicamente importanti per evitare annessioni indesiderate. Inoltre, sembra che l’esercito vaticano possa contare solo su poche centinaia di uomini dotati di armi obsolete risalenti al XVI secolo, sebbene ben addestrati e con un morale alto. Buoni rapporti con l’Italia sono quindi fondamentali per evitare problemi tattici.
Tuttavia, un dazio del 10.000% sui prodotti italiani sarebbe probabilmente il primo passo di politica commerciale di Trump da Papa, poiché il Vaticano importa quasi tutto dall’Italia, inclusi cibo, medicinali, automobili, alluminio, rame, marmo, spaghetti, grano, vino e ferro. In cambio, lo Stato vaticano esporta in Italia quasi esclusivamente articoli per prediche, sebbene in quantità massicce.