di Maria Teresa de Sanctis
Niente è più interessante di una storia che, seppure frutto della fantasia di un autore, si avvicini tanto alla realtà da farla apparire verosimile, se non addirittura possibile. Se poi quel che si racconta non è mai stato argomento di frequente e facile trattazione, nello specifico le procedure per l’elezione del Sommo Pontefice, capo di quella roccaforte inespugnabile del potere che è la Chiesa, è facile che si resti assolutamente presi dalla vicenda.
Questo accade grazie a Conclave, ottimo film del 2024 (qui il sito ufficiale) diretto da Edward Berger e basato sull’omonimo romanzo di Robert Harris, ambientato a Roma all’interno del Vaticano. Il soggetto abbastanza insolito e intrigante, gli eccellenti interpreti (Ralph Fiennes, Stanley Tucci, John Lithgow e anche gli italiani Isabella Rossellini e Sergio Castellitto) e la magnifica fotografia, conquistano totalmente lo spettatore.
Il film racconta dell’elezione del Sommo Pontefice a seguito della morte del Papa in carica, elezione che si rivela non facile e ricca di colpi di scena. A capo della votazione c’è il Decano britannico Thomas Lawrence, il cui compito è verificare che tutto si svolga per bene, interpretato dal bravissimo Ralph Fiennes. I suoi dubbi, le sue incertezze e la sua lealtà verso un’etica della correttezza che sembra essere il solo a volere perseguire, sono gli elementi che animano questo thriller sui generis.
Conclave: dove si manifesta una variegata umanità
La linearità dei corridoi e la cupezza delle stanze, con un prevalere di nero e rosso su tutto, esaltano la sacralità del luogo e l’entità del momento, il rigore e la severità propri di quell’ambiente. Eppure, a tutto questo si contrappone la mediocrità rappresentata dai cardinali riuniti per il conclave. Pur se alti prelati, sono sempre semplici uomini mossi da ambizioni, invidie e sotterfugi.
Un consesso nel quale si manifesta una variegata umanità, come accade in una qualsiasi collettività. Mentre il Decano Lawrence, nel suo procedere lastricato di dubbi, ci mostra quanto sia difficile esercitare una saggia capacità di giudizio per arrivare alla verità o per lo meno a una scelta in linea con l’etica cristiana.
Un compito che si rivela difficile e impegnativo, ma non impossibile. Una sorta di guida al recupero dei valori in cui si crede, all’etica, ormai nell’oggi persa per strada. Per concludere, Conclave è un film elegante e intelligente che, raccontando le trame intorno al potere della Chiesa, indica anche dei cambiamenti possibili. Chissà.
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