di Maria Teresa de Sanctis
Quando quel che chiamiamo vita sembra non appartenerci più e le cose che accadono, le persone che ci circondano, pur amandole, pur facendo parte del nostro vivere, sembrano non significare più nulla per noi, allora forse per potere ritrovare se stessi non resta altro che perdersi, allontanarsi prendendo le distanze da quel tutto ormai senza senso.
Questa sorta di fuga dalla propria esistenza è quel che anima il protagonista del delizioso film di Claude Lelouch Finalement – Storia di una tromba che si innamora di un pianoforte, titolo originale Finalement, con Kad Merad, Elsa Zylberstein, Michel Boujenah, Sandrine Bonnaire, Barbara Pravi, una produzione francese del 2024. Un avvocato affermato, sposato con un‘attrice di successo, lascia ogni cosa e comincia a girovagare, inventando sempre un nuovo se stesso ad ogni incontro e scoprendo, o per meglio dire riscoprendo, un suo grande amore: la tromba.
La musica così diventa l’altra grande protagonista del film, ciò che sottolinea, definisce, completa ogni emozione, ogni accadimento. La tromba sia che si tratti di improvvisazioni ora fra la folla, ora con un gruppo di jazzisti, ora con musicisti e ballerini in riva ad un fiume, ora in duetto al pianoforte, restituisce allo spettatore, senz’altro amplificato, tutto il sentire di Lino, questo il nome del protagonista. E il regista, in questo suo scanzonato e libero divertissement è con la musica che tiene insieme tutto il succedersi di incontri, scene del passato che si intrecciano con un presente vissuto, sognato o immaginato.
Finalement, la regia
Il regista si è senza dubbio divertito nel creare questa affabulatoria narrazione per immagini dalla quale lo spettatore viene travolto più che preso per mano, eppure rimanendone affascinato. E se a 86 anni il grande regista può permettersi questo e altro, è pur vero che il film ha un tono leggero pur trattando temi esistenziali e sollecitando profonde riflessioni. È da notare anche l’omaggio all’amato attore Lino Ventura, nelle brevi citazioni dal famoso film “L’avventura è l’avventura”.
E non è solo “una tromba ad innamorarsi di un pianoforte”, come recita la canzone che caratterizza quell’incontro carico di sentimento fra Lino ed una dolce musicista di campagna, frase ripresa nel titolo del film in italiano, ma tutti noi ad innamorarci del film e di tutta la sua musica. Un film che racconta tanto, rievocando con leggerezza tragedie del passato e efferatezze del presente, con una grande libertà espressiva.
Dicevamo della musica, grande e illuminante presenza, dall’esecuzione emozionante di un Requiem alla bellissima canzone Finalement, che chiude il film. E, in definitiva, questo significa anche in italiano finalement: un gran bel film. Che riesce a dire tanto sull’esistenza con leggerezza e soavità senza alcuna ieratica supponenza, come spesso ci si potrebbe aspettare da un anziano illustre personaggio. Ma in questo caso, se il corpo invecchia, la mente vola verso spazi aperti di fantasia e libertà creativa che se ne fanno un baffo dell’età.
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