di Gabriele Bonafede
Spinto da un entusiasmo che non si vedeva da molto tempo, il Palermo batte il Frosinone per 2-1 nell’andata della finale play-off serie B. E “vede” la serie A. Adesso, un pareggio al ritorno sarebbe promozione per i rosanero. Ma la notizia più importante è proprio che la squadra abbia ritrovato un entusiasmo completamente sopito da qualche anno a questa parte. Stadio Renzo Barbera quasi pieno, con circa trentamila spettatori a sostenere gli undici giocatori messi in campo da Roberto Stellone.
Con un gran gol di Ciani era stato il Frosinone ad andare in vantaggio, eppure il pubblico ha apprezzato l’immediata reazione della squadra sul campo, laddove, in altri simili casi, erano piovuti fischi e contestazioni. Ad esempio, nel corso del campionato, il Palermo aveva concluso il primo tempo dell’incontro con il modesto Ascoli sotto di un gol. I giocatori rosanero erano usciti sotto una pioggia di fischi alla fine del primo tempo. Poi quattro gol per un risultato finale di 4-1 per il Palermo placarono gli animi.
La serata di Palermo-Frosinone, invece, è di quelle da ricordi. Come finirà allo stadio Stirpe di Frosinone non si sa. Ma è certo che Palermo-Frosinone 2-1 sia stata una bella occasione di sport e rinnovato entusiasmo. Già al momento dell’inno nazionale pubblico in piedi a cantare. Poi i nomi dei calciatori rosanero ben scanditi anche dal pubblico, e ovviamente i cori tra i quali primeggia il classico “Rosaaa, nerooo”.
Ambiente di festa, di ammirazione, di entusiasmo e colore che non si vedeva da anni. Una riconciliazione, se non con la proprietà, per lo meno con la squadra che fa ben sperare. Tanto che la reazione allo svantaggio si trasforma in un assedio furioso ma non per questo disattento. Ci sono varie occasioni e soprattutto un paio di azioni dubbie in area rosanero, segnalate persino da Sky e dal report della partita sulla Gazzetta dello Sport, in altre occasioni non proprio teneri sugli errori arbitrali a danno del Palermo.
E poi quel gol. Quella bomboniera rosa che esplode “come una bomba”. Anche perché, il gol del pareggio di La Gumina arriva con un tiro che sorprende tutti: portiere, difesa avversaria, compagni di squadra e… tifosi. L’urlo è dunque immediato, potente, inatteso. Si scatena una bolgia di festa.
Già, La Gumina. Si era congedato nel precedente incontro con il Venezia con un rigore sbagliato malamente. C’era pure chi ipotizzava un calo di tensione del palermitano che gioca nel Palermo, ormai idolo dei tifosi. Invece, Nino, non ha avuto paura di sbagliare un calcio di rigore.
Lo ha sbagliato, ma poi, nell’incontro successivo, si è rialzato: segnando un gol fondamentale che ha permesso al Palermo di rimontare e poi ribaltare il risultato all’81’. Ennesimo calcio d’angolo sotto la curva Sud, dove il tifo è meno organizzato ma non meno colmo di entusiasmo, La Gumina sfiora la palla che, tesa, finisce sul corpo di Terranova, pressato da Dawidowicz. Il siciliano del Frosinone combina suo malgrado la frittata, con la palla che si insacca sul primo palo dei ciociari.
Nuovo boato, nuova festa, qui ripresa in un filmato amatoriale proprio dalla Curva Sud del Renzo Barbera. Con panoramica sul ritrovato entusiasmo rosanero.
Non pochi andranno a Frosinone a seguire la squadra. Si organizzano mezzi per la trasferta. Saranno novanta minuti epocali e che vinca il migliore. Il Palermo, adesso, ha due risultati utili su tre: pareggio o vittoria, per una serie A che sarebbe, a quel punto, più che meritata.