di Gabriele Bonafede
Alberto Pomini da Isola della Scala (Verona), 36 anni suonati, due stagioni senza incontri ufficiali. Così si è presentato il nuovo “secondo portiere” rosanero all’arrivo a Palermo nel calciomercato estate 2017.
In una Palermo dove Zamparini è criticato anche quando ti lascia la ragazza, l’acquisto di Pomini è stato facile motivo di scherno nei confronti del patron rosanero. D’altronde, Zamparini fu dileggiato persino per l’acquisto di Dybala. “Un pacco da 12 milioni”, si diceva in città e allo stadio.
Sì, proprio quel Paulo Dybala al quale ormai sta stretta pure la Juventus. E che in pochissimi andavano a vedere al Barbera quando giocava in maglia rosanero. Salvo poi a lagnarsi per averlo ceduto per “soli” 40 milioni.
Ma se Dybala ci ha messo due anni per far ricredere i tanti soloni che popolano curve e tribune rosanero, beninteso solo virtuali, Pomini ci ha messo solo pochi giorni.
L’occasione è stata già alla seconda di campionato: Brescia-Palermo, con l’allenatore rosanero Bruno Tedino costretto a convocare la seconda squadra e qualche primavera a causa degli autolesionisti regolamenti del famigerato mondo calcistico italiano.
E mentre la nazionale italiana a guida Buffon-Ventura esce meritatamente con le ossa rotte da Madrid, Pomini si esibisce in una serie di parate miracolose in quel di Brescia. Schiacciando un simpatico occhiolino al grande Gigi, con le dovute proporzioni: nel caso dei portieri, Ballotta, Fontana e altri hanno dimostrato che si può essere competitivi ben oltre i 40 anni.
Potenza dello sport, i palermitani, anche quelli che si credono i più vicini all’Olimpo di Eupalla, scoprono Alberto Pomini “lo scaligero”. E adesso, giustamente, lo osannano. Grande portiere, “l’ho sempre detto”, è il ritornello tipico dalle nostre parti, pure tra quelli che un secondo prima lo consideravano finto.
Scoprono così che Zamparini non aveva del tutto sbagliato a tesserare Alberto Pomini, anche se non entrava in campo per una partita ufficiale da due stagioni calcistiche.
Ma, certo, adesso c’è un altro modo per dare la colpa di tutto a Zamparini. D’ora in poi, le decine di migliaia di tecnici rosanero virtuali, freschi del Coverciano da Ballarò, pretenderanno che Pomini sia titolare al posto di Posavec. Giusto per non farci mancare nulla e continuare a litigare pure sulle buone notizie.
O, piuttosto, le buone conferme: che Alberto Pomini fosse un portiere da massima serie lo si sapeva già. Confermarsi pure in una Palermo così schizofrenica è un risultato ancora più grande. Grazie Alberto Pomini per essere in rosanero. E forse, per una volta, sarebbe giusto ringraziare anche chi lo ha portato in questi colori.