
Caro PD, Leoluca Orlando gioca anche a cricket e non vorrebbe il simbolo del PD.
di Pasquale Hamel
Ormai il mandato del sindaco Orlando volge al termine, ci si avvicina ad una consultazione elettorale che, a bocce ferme, vede l’assenza colpevole dei partiti e l’iperattivismo di certo movimentismo e che ci fa prefigurare una sfida fra “il sindaco lo sa fare” e i pentastellati con la prospettiva di un ulteriore deperimento della situazione cittadina.

Infatti, sia il sindaco di lungo corso, non dimentichiamo che salvo qualche interruzione ce lo godiamo da circa trent’anni, sia il M5S non possono essere considerate scelte praticabili perché non sembrano avere un’idea di città. Limitandosi a riprodurre slogan usurati o palingenetiche mutazioni culturali.
Proprio questa evidenza dovrebbe spingere i palermitani che amano questa città e che hanno le qualità per elaborare una alternativa praticabile, cioè fondata su progetti e prospettive in grado di disegnare un percorso di risalita, ad uscire dal privato e a spendersi attivamente in questa difficile battaglia.
E, ancor di più, è necessario che i cittadini, mortificati e offesi, abbandonino i soliti mugugni e le lamentazioni “da caffè” per agevolare l’alternativa concorrendo, anche in questo caso attivamente, con il loro consenso e con una responsabile vigilanza a controllare l’attività degli amministratori.
Oggi, più di ieri, il destino delle nostre città, il destino di Palermo, può essere condizionato dalle comunità attive che si rendono capaci di rappresentare gli interessi e i bisogni della cittadinanza.
Palermo ha, infatti, bisogno di gente competente, in grado di affrontare non solo le emergenze ma anche, e sembrerebbe ovvio ma in effetti non lo è, i problemi ordinari di una pubblica amministrazione. Idea di città, quindi progettualità alta, e problemi della quotidianità debbono, infatti, sempre equilibrarsi per evitare fughe in avanti che non servono a nulla se non a farsi travolgere dalla corrente prassi amministrativa.
Ecco perché, ambizioni a parte, i cittadini devono puntare su personalità che sappiano garantire, in ogni caso, questo necessario equilibrio. Partendo da queste considerazioni ci permettiamo, dunque, di lanciare un appello alla gente di buona volontà di mettere la faccia in questa difficile battaglia e all’elettorato di non lasciarsi sedurre dalle frasi ad effetto o dalle invettive generiche contro i corrotti, che sicuramente vanno espulsi e messi da parte, pensando che questo possa esaurire l’impegno titanico che comporta per amministrare una città difficile ma così ricca di risorse qual è Palermo.
In copertina, il sindaco di Palermo Leoluca Orlando. Foto di Anna Fici.