
di Gabriele Bonafede
In Italia, Paese che si riscopre cinico e fin troppo avvezzo a chiudere gli occhi sui massacri di bambini fatti da dittatori e organizzazioni terroristiche, sono poco conosciuti. Si chiamano Caschi Bianchi (White Helmets in inglese) e operano con il servizio di Difesa Civile della Siria (Syrian Civil Defence) per salvare vite umane sotto i bombardamenti a tappeto sulla popolazione civile, scatenati in Siria dalle iene naziste di Assad, alleato di Putin, oppure dagli attacchi terroristici, soprattutto dell’Isis.
Salvano vite umane a rischio della propria, senza distinzione di etnia, appartenenza a fazioni, religione o altro.
Purtroppo sono soggetti a perdite essi stessi. Sono eroi civili ai quali in Italia e altrove bisognerebbe prestare più attenzione. Invece i grandi media italiani non ne parlano mai o quasi, magari schiaffando in prima pagina chi invece li avversa o ignora, come certi “leader” di “partiti politici” che sembrano propagandare odio sconfinato nei confronti di vittime siriane e rifugiati che scappano da terrore e morte.
Nel corso del 2015 i Caschi Bianchi, secondo i calcoli della Difesa Civile Siriana, hanno salvato in Siria più di 42000 vite umane, soprattutto donne e bambini. Tirandoli fuori, nella stragrande maggioranza, dalle macerie provocate da attacchi indiscriminati con bombe a grappolo.
Purtroppo, ottantotto Caschi Bianchi sono morti nel solo 2015. Anche perché i raid russi e siriani sulla popolazione civile non darebbero tregua nemmeno quando sono in corso le operazioni di salvataggio e spesso colpirebbero scuole e ospedali, come dimostrato da un recente rapporto di Amnesty Inernational (consultabile su https://www.amnesty.org/en/documents/mde24/3113/2015/en/) e altre organizzazioni in difesa dei diritti umani.

Nel conto fornito dal Servizio Civile Siriano per il 2015, non ancora riportato da istituzioni internazionali dell’UN, undici Caschi Bianchi sarebbero stati uccisi da bombe russe, tre per attacchi terroristici e settantaquattro per attacchi direttamente eseguiti dall’esercito e l’aviazione del dittatore nazista Assad.
Nei primi giorni del 2016, nei quali gli attacchi sulla popolazione civile si sarebbero persino intensificati, è morto anche Hasan Haj Omar (nella foto) membro del Servizio di Difesa Civile siriano. Un eroe che ha contributo a salvare molte vite umane.
Foto in copertina e nel testo tratte dalla pagina internet del Syrian Civil Defence.