
di Benita Licata
Sta un po’ scemando il dibattito sulla legge 107, quella chiamata dal governo della “Buona Scuola ” e che alcuni giornalisti, sindacalisti e opinionisti dell’ultima ora si sono affrettati a chiamare con i nomi più fantasiosi, nell’intento di criticare una legge che, per gli addetti ai lavori, era improcrastinabile. Visti i danni creati dai precedenti governi e, soprattutto, dai tagli agli organici fatti dal ministro Gelmini, ancora difficilmente riparabili.
Non ė semplice parlare di scuola anche ai non addetti ai lavori, ma un pezzo discutibile di Buttafuoco su “Sole 24 ore” mi ha spinto a parlare ancora del momento che stanno vivendo gli operatori scolastici. Nelle scuole sono arrivati i docenti a coprire le cattedre vuote ed ė amaro constatare che alcuni di questi posti sono stati assegnati ai docenti del sud ma ė sciocco e strumentale attribuire a chi sa quale marchingegno crudele questa ” deportazione” come ė stato chiamato vergognosamente questo esodo.
Purtroppo in Sicilia e in tutto il Sud a fronte di poche scuole a tempo pieno e prolungato che aumentano l’organico e danno una migliore offerta formativa, in graduatoria sono presenti numerosissimi docenti precari. Entrando ancora più nel merito di alcuni aspetti che possono essere più chiari con i decreti attuativi previsti e, limitandomi per ora solo alle assunzioni, vorrei esprimere la mia grande amarezza per certi commenti su come sono assunti i precari e sulla guerra che si è scatenata tra gli stessi.
E vorrei fare alcune osservazioni dettate non tanto dai sentimenti ma da semplici constatazioni, tentando di essere schematica per non cadere in un discorso troppo tecnico: 1) Il governo si è impegnato ad assumere 150000 precari e ne assumerà, dopo il prossimo concorso 180000. 2) Il meccanismo di assunzione ha penalizzato il precario del sud rispetto a quello del nord ma non è certo colpa di questo governo se i posti di diritto sono al nord e da sempre molti docenti del sud, per lavorare, sono stati costretti ” ad emigrare“ al nord; 3) Tra questi docenti neoassunti un terzo saranno utilizzati dalle scuole come docenti “di potenziamento” ed è bene precisare che sono docenti in più!
È proprio su questo voglio soffermarmi per spiegare a Buttafuoco e a quelli come lui cosa porterà alla scuola l’organico di potenziamento, specialmente quando, fra un anno, saranno superate le difficoltà di questo primo anno di coniugare i desiderata delle scuole con i precari da assumere secondo graduatoria. Il sole 24 Ore si sofferma proprio su questi docenti paragonandoli ai forestali siciliani.
Non so se i forestali sono troppi e non servono. So, è cosa nota, che la loro assunzione ė stata clientelare come so con certezza che i docenti “potenziatori” non sono stata assunti per clientela ma sono una grande risorsa per le scuole. Basterà leggere il loro curriculum, le loro attitudini e, perché no, i loro hobby e, in contemporanea, esaminare quali alunni hanno bisogno di recupero, di integrazione e, perché no, di potenziamento, e progettare con questi docenti gli interventi possibili.
Insegnare significa lasciare il segno e allora anche i docenti della famosa fase C, che useranno la fantasia e le competenze, lasceranno agli alunni il segno anche se non faranno le lezioni tradizionali. Anzi forse più e meglio. Il Sole 24 Ore dice: “a scuola ci sono più natiche che sedie”. Non sono d’accordo, spesso ė vero che mancano le attrezzature, ma posso rassicurarlo: a scuola ci sono più teste pensanti che fannulloni.